L'assillo (l'esaurimento).
Il nostro eroe avendo trovato qualcosa con cui incidere nella realtà si ritrova come risucchiato in una sorta di gorgo dal quale praticamente riemerge solo nell'esagramma successivo (il pozzo) di cui abbiamo già detto.
Ma come ci ritrova a sprofondare in una situazione del genere?
Non si tratta di un momento di debolezza, al contrario, tutto parte dall'avere dalla propria una sorta di ricchezza materiale ma che si impiega male...
Quando ci si ritrova in una situazione difficile e si ha in mano qualcosa si vorrebbe incidere in questo mondo.
il nostro eroe in questo caso propone il suo progetto all'interno della comunità e ha dalla sua qualcosa.
Materia.
Non è detto che siano soldi.
Anche le parole sono materia, visto che sono suoni che toccano questo mondo. il saper disporre delle parole come se fossero soldi va fatto a tempo debito. Si può anche usare la parola come un volgare miliardario fa con i soldi. in questo caso però si sprofonda...perchè la parola non deve convincere a forza e non sempre è sorretta da una vera intuizione.
Quindi un uso di questo tipo si rovescia nel suo opposto.
martedì 31 marzo 2009
lunedì 30 marzo 2009
Esagramma 60 - La Delimitazione
La delimitazione.
"C'è un solo padre ed è nei cieli".
Questa considerazione legata alla nostra tradizione illumina molto bene questo esagramma.
Dopo l'esagramma 59, che ha visto dissolvere antichi egoismi, il nostro eroe si trova all'interno della comunità pronto ad assolvere compiti ben precisi. Dare scopo alla propria vita è importante...
Come si fa?
E' vero, ancora una volta occorre prudenza nel fare le proprie cose, ma c'è un momento in cui non ci può e deve nascondere... a un certo punto i nostri desideri prendono forma e anche se siamo passati sotto tante esperienze anche negative è inutile stare a guardare gli errori degli altri, usarli come scudo di paragone per i nostri timori.
i tuoi errori non sono i miei.
E anche se gli inizi dei nostri progetti sono ancora una volta modesti perchè fare paragoni?
C'è un solo padre e di sicuro non è su questa terra.
"C'è un solo padre ed è nei cieli".
Questa considerazione legata alla nostra tradizione illumina molto bene questo esagramma.
Dopo l'esagramma 59, che ha visto dissolvere antichi egoismi, il nostro eroe si trova all'interno della comunità pronto ad assolvere compiti ben precisi. Dare scopo alla propria vita è importante...
Come si fa?
E' vero, ancora una volta occorre prudenza nel fare le proprie cose, ma c'è un momento in cui non ci può e deve nascondere... a un certo punto i nostri desideri prendono forma e anche se siamo passati sotto tante esperienze anche negative è inutile stare a guardare gli errori degli altri, usarli come scudo di paragone per i nostri timori.
i tuoi errori non sono i miei.
E anche se gli inizi dei nostri progetti sono ancora una volta modesti perchè fare paragoni?
C'è un solo padre e di sicuro non è su questa terra.
sabato 28 marzo 2009
Esagramma 25 - L'innocenza
L'innocenza.
Stabilito un nuovo inizio nell'esagramma 24, il nostro eroe ha la possibilità di compiere qualcosa col cuore, molto semplice eppure potente.
Tale è il gesto compiuto in piena "innocenza".
L'azione compiuta col cuore, senza secondi fini, senza pensare al guadagno, ma solo per il gusto di stare sulla via e in questo caso per amore del proprio progetto ha una sua forza particolare.
Questa forza è qualcosa di perfettamente naturale, in perfetta aderenza con il piano del proprio dio interiore.
A prima vista può sembrare qualcosa di "troppo" semplice e questo può turbare il nostro eroe, che volendo andare avanti col suo progetto e servire in un certo modo la comunità di cui fa parte, vuole fare qualcosa di grande e che davvero colpisca. In questo caso vi è il rischio di perdere la propria innocenza...anche perchè non tutto quello che è istintivo è "naturale".
La giusta intuizione è vero è folgorante, ma attorno alla grande intuizione vi è tutto un corollario di azioni compiute con coscienza che dietro la loro veste molto banale hanno una potenza che non può essere prevista, calcolata.
Stabilito un nuovo inizio nell'esagramma 24, il nostro eroe ha la possibilità di compiere qualcosa col cuore, molto semplice eppure potente.
Tale è il gesto compiuto in piena "innocenza".
L'azione compiuta col cuore, senza secondi fini, senza pensare al guadagno, ma solo per il gusto di stare sulla via e in questo caso per amore del proprio progetto ha una sua forza particolare.
Questa forza è qualcosa di perfettamente naturale, in perfetta aderenza con il piano del proprio dio interiore.
A prima vista può sembrare qualcosa di "troppo" semplice e questo può turbare il nostro eroe, che volendo andare avanti col suo progetto e servire in un certo modo la comunità di cui fa parte, vuole fare qualcosa di grande e che davvero colpisca. In questo caso vi è il rischio di perdere la propria innocenza...anche perchè non tutto quello che è istintivo è "naturale".
La giusta intuizione è vero è folgorante, ma attorno alla grande intuizione vi è tutto un corollario di azioni compiute con coscienza che dietro la loro veste molto banale hanno una potenza che non può essere prevista, calcolata.
giovedì 26 marzo 2009
Esagramma 31 - La Stimolazione
La stimolazione.
Da cosa si è stimolati?
E cosa noi andiamo a influenzare?
Come far evolvere al meglio questo processo?
Per prima cosa bisogna guardare al momento. Lì si capisce l'intensità della stimolazione.
Questa volta il nostro eroe si trova in una comunità che ha tanto da dirgli e che gli ricorda alcune cose importanti.
Cioè come si lavora su quello che dovrebbero essere i propri valori spirituali. Philip K. Dick lo spiegò bene in "The man in the high castle", dove si paragonavano il modo di pensare nazi rispetto a quello taoista.
Non si possono usare i valori spirituali come armi o come strumento di offesa. Ma essi sono una guida, e il più possibile profonda, che dal nostro cuore sbocciano in superficie.
Il nostro eroe capisce con questa comunità che i valori che sperimenta non sono un ornamento o uno strumento superstizioso ma qualcosa che forma e giustifica ogni azione.
Da cosa si è stimolati?
E cosa noi andiamo a influenzare?
Come far evolvere al meglio questo processo?
Per prima cosa bisogna guardare al momento. Lì si capisce l'intensità della stimolazione.
Questa volta il nostro eroe si trova in una comunità che ha tanto da dirgli e che gli ricorda alcune cose importanti.
Cioè come si lavora su quello che dovrebbero essere i propri valori spirituali. Philip K. Dick lo spiegò bene in "The man in the high castle", dove si paragonavano il modo di pensare nazi rispetto a quello taoista.
Non si possono usare i valori spirituali come armi o come strumento di offesa. Ma essi sono una guida, e il più possibile profonda, che dal nostro cuore sbocciano in superficie.
Il nostro eroe capisce con questa comunità che i valori che sperimenta non sono un ornamento o uno strumento superstizioso ma qualcosa che forma e giustifica ogni azione.
martedì 24 marzo 2009
Esagramma 4- La Stoltezza giovanile
La stoltezza giovanile.
Uno degli esagramma peggio sopportati dai fan dell'I Ching.
Questo perchè di solito bisogna imparare a fare domande... è il primo passo per uscire dalla stoltezza giovanile.
Da qui il suggerimento dei maestri (com'è proprio l' I Ching) di ponderare una domanda per volta e poi passare all'altra, piuttosto che fare tante domande su un argomento solo (come appunto fanno i praticanti all'inizio).
Allora come si comporta il nostro eroe in questa storia?
Il caos nell'esagramma 3 ha già dato le prime risposte e una nuova possibilità si affaccia nella vita del nostro eroe.
Si tratta, quindi, di avere disciplina.
Questa disciplina non deve essere durissima altrimenti si rovescia nel suo opposto. Al massimo se uno proprio non vuole sentire...
Si tratta di lavorare, ancora una volta, sulla propria forza interiore piuttosto che buttarsi a corpo morto sulle cose. Poi,bisogna saper distinguere tra chi è solo una persona, a prima vista, "superiore" e un vero maestro.
Un personaggio simile lo potete trovare in "Tutta la vita davanti" di Virzì (è quello interpretato da Micaela Ramazzotti).
Il tipo presunto superiore affascina e seduce (quasi ci cerca..) proprio chi è debole di carattere. Il maestro invece ha una sola parola.
E poi basta.
Uno degli esagramma peggio sopportati dai fan dell'I Ching.
Questo perchè di solito bisogna imparare a fare domande... è il primo passo per uscire dalla stoltezza giovanile.
Da qui il suggerimento dei maestri (com'è proprio l' I Ching) di ponderare una domanda per volta e poi passare all'altra, piuttosto che fare tante domande su un argomento solo (come appunto fanno i praticanti all'inizio).
Allora come si comporta il nostro eroe in questa storia?
Il caos nell'esagramma 3 ha già dato le prime risposte e una nuova possibilità si affaccia nella vita del nostro eroe.
Si tratta, quindi, di avere disciplina.
Questa disciplina non deve essere durissima altrimenti si rovescia nel suo opposto. Al massimo se uno proprio non vuole sentire...
Si tratta di lavorare, ancora una volta, sulla propria forza interiore piuttosto che buttarsi a corpo morto sulle cose. Poi,bisogna saper distinguere tra chi è solo una persona, a prima vista, "superiore" e un vero maestro.
Un personaggio simile lo potete trovare in "Tutta la vita davanti" di Virzì (è quello interpretato da Micaela Ramazzotti).
Il tipo presunto superiore affascina e seduce (quasi ci cerca..) proprio chi è debole di carattere. Il maestro invece ha una sola parola.
E poi basta.
lunedì 23 marzo 2009
Esagramma 17 - Il Seguire
Il seguire.
Dopo aver fatto ballare la comunità, il nostro eroe continua a seguire la sua via e se lo fa con coscienza qualcuno lo seguirà.
Questo ci riporta ai saldi principi di cui spesse volte abbiamo parlato.
Il seguire la via fa si che si possa uscire dal piccolo mondo in cui si vive e vedere persone che in un certo senso non fanno e non faranno parte del nostro mondo, del nostro modo di vivere.
Però...
se in noi vi sono dei forti comandamenti, se il nostro mondo interiore è rispettato, possiamo avere a che fare con persone che non ci appartengono.
Senza temere sbandamenti.
Senza temere di essere plagiati o altro.
Proprio perchè abbiamo una via da seguire.
Un seguace della propria via potrebbe frequentare un servo della magia nera senza temere nulla!
L'importante è avere una "stella cometa" e non essere una bandiera al vento.
Il nostro eroe con questo esagramma scopre proprio questo e seguendo quello che ha piu' saldo dentro è pronto ad affrontare le storture del prossimo esagramma.
Dopo aver fatto ballare la comunità, il nostro eroe continua a seguire la sua via e se lo fa con coscienza qualcuno lo seguirà.
Questo ci riporta ai saldi principi di cui spesse volte abbiamo parlato.
Il seguire la via fa si che si possa uscire dal piccolo mondo in cui si vive e vedere persone che in un certo senso non fanno e non faranno parte del nostro mondo, del nostro modo di vivere.
Però...
se in noi vi sono dei forti comandamenti, se il nostro mondo interiore è rispettato, possiamo avere a che fare con persone che non ci appartengono.
Senza temere sbandamenti.
Senza temere di essere plagiati o altro.
Proprio perchè abbiamo una via da seguire.
Un seguace della propria via potrebbe frequentare un servo della magia nera senza temere nulla!
L'importante è avere una "stella cometa" e non essere una bandiera al vento.
Il nostro eroe con questo esagramma scopre proprio questo e seguendo quello che ha piu' saldo dentro è pronto ad affrontare le storture del prossimo esagramma.
domenica 22 marzo 2009
Esagramma 22 - L'Avvenenza
L'avvenenza.
Il nostro eroe dopo i morsi dell'esagramma precedente può fare un pò...d'arte!
E' il momento della bellezza.
Non è un momento in cui si possono fare grandi interventi, anzi è meglio non pensare di fare grandi cose in un momento simile ma si può godere del momento.
Come si muove il nostro eroe in un frangente simile?
Per prima cosa prende consapevolezza che con questa "bellezza" non si può incidere fino in fondo.
Si può far brillare una luce, dare un segnale.
Insomma non comincia una scuola o una battaglia. E' il bel momento che resta.
Questo bel momento ha un suo contenuto.
Noi esprimiamo al mondo qualcosa che ha radici forti.
Insomma vi è la consapevolezza da parte del nostro eroe che anche se il momento è leggero e provvisorio quello che si fa non si stacca dal lavoro precedente.
Ne è espressione.
Dopo aver tanto lottato è utile mostrare la bellezza di quello che si è conquistato.
Oltretutto il nostro eroe si trova in un ambiente che accoglie favorevolmente questa bellezza.
Quindi perchè non approfittarne?
In queste circostanze il nostro eroe proprio prendendo coscienza della particolarità del momento capisce che è il momento di tornare al lavoro...
Il nostro eroe dopo i morsi dell'esagramma precedente può fare un pò...d'arte!
E' il momento della bellezza.
Non è un momento in cui si possono fare grandi interventi, anzi è meglio non pensare di fare grandi cose in un momento simile ma si può godere del momento.
Come si muove il nostro eroe in un frangente simile?
Per prima cosa prende consapevolezza che con questa "bellezza" non si può incidere fino in fondo.
Si può far brillare una luce, dare un segnale.
Insomma non comincia una scuola o una battaglia. E' il bel momento che resta.
Questo bel momento ha un suo contenuto.
Noi esprimiamo al mondo qualcosa che ha radici forti.
Insomma vi è la consapevolezza da parte del nostro eroe che anche se il momento è leggero e provvisorio quello che si fa non si stacca dal lavoro precedente.
Ne è espressione.
Dopo aver tanto lottato è utile mostrare la bellezza di quello che si è conquistato.
Oltretutto il nostro eroe si trova in un ambiente che accoglie favorevolmente questa bellezza.
Quindi perchè non approfittarne?
In queste circostanze il nostro eroe proprio prendendo coscienza della particolarità del momento capisce che è il momento di tornare al lavoro...
sabato 21 marzo 2009
Esagramma 19 - L'avvicinamento
L'avvicinamento.
Questo è l'esagramma di Mosè.
Il nostro eroe scopre che lavorando sulle proprie difficoltà può diventare grande. Oltre quindi ai rapporti interpersonali, dice I Ching, con le difficoltà si attivano delle zone della nostra mente che altrimenti resterebbero inattive.
Il nostro eroe dunque si ritrova davanti a stimoli importanti.
Ha qualcosa da dare, da dare agli altri, un vero insegnamento, ma questo insegnamento sarà anche per se stesso. Questo insegnamento è una tendenza verso l'alto.
E' vero, è un momento propizio che non dura per sempre, ma come già appreso con l'esagramma 11 tutto questo non ha importanza...
Piuttosto, da un'altra cosa il nostro eroe deve guardarsi.
Il potere e il prestigio che guadagna da questa (nuova) impresa possono essere un veleno micidiale. Ci si può sentire come dei professori in cattedra e forse lo si è, visto che le nostre parole, le nostre lezioni restano in qualche modo impresse nella comunità.
Godere di questa cosa. Ecco l'impiccio.
Perchè cosi facendo il nostro eroe userebbe le sue parole per un allontanamento!
Oltretutto l'obiettivo è trovare qualcosa di grande in noi stessi proprio dando agli altri. Qui si tratta di scoprire un proprio ruolo forte all'interno della comunità perchè con quello che si dà si aprono nuove strade. Questa apertura è anche per noi, che capiamo che possiamo andare avanti per il nostro lavoro.
Neanche Dio però sa dov'è la terra promessa...
Questo è l'esagramma di Mosè.
Il nostro eroe scopre che lavorando sulle proprie difficoltà può diventare grande. Oltre quindi ai rapporti interpersonali, dice I Ching, con le difficoltà si attivano delle zone della nostra mente che altrimenti resterebbero inattive.
Il nostro eroe dunque si ritrova davanti a stimoli importanti.
Ha qualcosa da dare, da dare agli altri, un vero insegnamento, ma questo insegnamento sarà anche per se stesso. Questo insegnamento è una tendenza verso l'alto.
E' vero, è un momento propizio che non dura per sempre, ma come già appreso con l'esagramma 11 tutto questo non ha importanza...
Piuttosto, da un'altra cosa il nostro eroe deve guardarsi.
Il potere e il prestigio che guadagna da questa (nuova) impresa possono essere un veleno micidiale. Ci si può sentire come dei professori in cattedra e forse lo si è, visto che le nostre parole, le nostre lezioni restano in qualche modo impresse nella comunità.
Godere di questa cosa. Ecco l'impiccio.
Perchè cosi facendo il nostro eroe userebbe le sue parole per un allontanamento!
Oltretutto l'obiettivo è trovare qualcosa di grande in noi stessi proprio dando agli altri. Qui si tratta di scoprire un proprio ruolo forte all'interno della comunità perchè con quello che si dà si aprono nuove strade. Questa apertura è anche per noi, che capiamo che possiamo andare avanti per il nostro lavoro.
Neanche Dio però sa dov'è la terra promessa...
venerdì 20 marzo 2009
Esagramma 12 - Il Ristagno
Il ristagno.
Una cosa che all'inizio è difficile da afferrare, è proprio la differenza tra pace e ristagno.
Spesso il mondo occidentale non sa cogliere la differenza tra un momento alto (che richiede molto lavoro) e un momento che può essere ricco di piaceri ma ozioso.Il ristagno parla proprio di questo.
Dopo aver quindi "beccato" qualcosa di grande con l'esagramma precedente, ecco che il nostro eroe non sa amministrare bene quello che ha conseguito.
Per meglio dire: corre questo rischio. Raccontiamo la storia.
Il nostro eroe incontra delle persone che possono essere anche molto piacevoli, con cui è bello stare, con cui si viaggia, si chiacchiera, si apprendono persino delle cose ma...non hanno interesse a coltivare la propria via.
E' molto facile vedere il nemico quando si è ostacolati in quello che abbiamo di piu' profondo. Siamo subito pronti a combattere e a difendere la nostra posizione.
E se invece tutto questo succede con chi vuole stare bene con noi?
Con chi davvero ci fa vivere dei momenti gustosi?
Sappiamo cogliere la differenza?
Soprattutto se cinque minuti prima abbiamo conseguito importanti conquiste sul piano spirituale. questa cosa ci può far sentire sicuri, ci sentiamo realizzati, le persone ci vengono dietro...in realtà una grande intuizione può essere sprecata come niente se la si cristallizza cosi'.
Il cambiamento è sempre all'opera e non si ferma di fronte a un solo momento di crescita.
Una cosa che all'inizio è difficile da afferrare, è proprio la differenza tra pace e ristagno.
Spesso il mondo occidentale non sa cogliere la differenza tra un momento alto (che richiede molto lavoro) e un momento che può essere ricco di piaceri ma ozioso.Il ristagno parla proprio di questo.
Dopo aver quindi "beccato" qualcosa di grande con l'esagramma precedente, ecco che il nostro eroe non sa amministrare bene quello che ha conseguito.
Per meglio dire: corre questo rischio. Raccontiamo la storia.
Il nostro eroe incontra delle persone che possono essere anche molto piacevoli, con cui è bello stare, con cui si viaggia, si chiacchiera, si apprendono persino delle cose ma...non hanno interesse a coltivare la propria via.
E' molto facile vedere il nemico quando si è ostacolati in quello che abbiamo di piu' profondo. Siamo subito pronti a combattere e a difendere la nostra posizione.
E se invece tutto questo succede con chi vuole stare bene con noi?
Con chi davvero ci fa vivere dei momenti gustosi?
Sappiamo cogliere la differenza?
Soprattutto se cinque minuti prima abbiamo conseguito importanti conquiste sul piano spirituale. questa cosa ci può far sentire sicuri, ci sentiamo realizzati, le persone ci vengono dietro...in realtà una grande intuizione può essere sprecata come niente se la si cristallizza cosi'.
Il cambiamento è sempre all'opera e non si ferma di fronte a un solo momento di crescita.
giovedì 19 marzo 2009
Esagramma 56 - Il Viandante
Il viandante.
Il fuoco brucia per un attimo sulla montagna e poi scompare.
Una delle piu' belle immagini dell' I Ching...
Cosa insegna questa immagine al nostro eroe?
Questa volta siamo in terra straniera, e quindi, lungo la linea che stiamo esplorando, davanti a un rapporto, a una comunità, a progetti che non possono essere la nostra casa.
Al nostro eroe conviene dunque comportarsi con garbo, occuparsi di brevi incontri e non dare spazio ad illusorie stabilità. Quando ci si muove in terra straniera e si è stranieri in essa dobbiamo occuparci del nostro possesso e non dobbiamo dare spazio alla nostra forza. Insomma non è come "In un pugno di dollari" che pigliamo e facciamo sfracelli.
Anzi.
questo perchè dobbiamo questo mondo che andiamo ad esplorare non fa parte della nostra via. capita a volte che si passi da una persona all'altra o da una dottrina all'altra.
Si cerca la cosa piu' esotica possibile.
Magari il grande corso di yoga, oppure cose clamorose, come la ricerca del "numero divino della piastra di ferro", uno dei leggendari segreti proprio riguardo a I Ching.
Questa caccia del segreto, da un posto all'altro, da una terra all'altra, senza riuscire a prendere pace, proprio come fa il fuoco sulla montagna ci fa capire subito una grande cosa.
Abbiamo timore di far sorgere qualcosa proprio da dentro di noi, dalla nostra anima, e ci nascondiamo dietro questa caccia senza fine.
Oppure è una cosa che riguarda la persona che il nostro eroe ha incontrato...
Il fuoco brucia per un attimo sulla montagna e poi scompare.
Una delle piu' belle immagini dell' I Ching...
Cosa insegna questa immagine al nostro eroe?
Questa volta siamo in terra straniera, e quindi, lungo la linea che stiamo esplorando, davanti a un rapporto, a una comunità, a progetti che non possono essere la nostra casa.
Al nostro eroe conviene dunque comportarsi con garbo, occuparsi di brevi incontri e non dare spazio ad illusorie stabilità. Quando ci si muove in terra straniera e si è stranieri in essa dobbiamo occuparci del nostro possesso e non dobbiamo dare spazio alla nostra forza. Insomma non è come "In un pugno di dollari" che pigliamo e facciamo sfracelli.
Anzi.
questo perchè dobbiamo questo mondo che andiamo ad esplorare non fa parte della nostra via. capita a volte che si passi da una persona all'altra o da una dottrina all'altra.
Si cerca la cosa piu' esotica possibile.
Magari il grande corso di yoga, oppure cose clamorose, come la ricerca del "numero divino della piastra di ferro", uno dei leggendari segreti proprio riguardo a I Ching.
Questa caccia del segreto, da un posto all'altro, da una terra all'altra, senza riuscire a prendere pace, proprio come fa il fuoco sulla montagna ci fa capire subito una grande cosa.
Abbiamo timore di far sorgere qualcosa proprio da dentro di noi, dalla nostra anima, e ci nascondiamo dietro questa caccia senza fine.
Oppure è una cosa che riguarda la persona che il nostro eroe ha incontrato...
mercoledì 18 marzo 2009
Esagramma 35 - Il Progresso
Il progresso.
Il nostro eroe in questa situazione si chiarisce...ma come? Già sappiamo che non esiste il crogiolarsi in una situazione...c'è un mutamento continuo di cui prendere atto e che ci serve.
Ci serve proprio per rendere più chiare le nostre virtu'.
Non è tutto chiaro dentro di noi.
E' giusto che sia così. All'inizio dunque il nostro eroe ha un progetto (come le altre volte). Non si è creduti. Questo non vuol dire che ci si sbaglia. Anzi se qualcuno ci oppone resistenza forse questo ci fa riflettere.
E' giusto non essere mai sicuri in fondo del posto che occupiamo.
Altrimenti sarebbe tutto fin troppo chiaro e non ci sarebbe vero mutamento.
Infatti a volte si scopre che con le persone non si sta insieme per una sorta di finta affinità ma perchè si hanno principi forti. Sono quel tipo di rapporti che hanno una loro energia proprio perchè da entrambi le parti c'è almeno chiarezza su questo punto. Per I Ching la vera affinità è data dall'armonia e non perchè si pensa tutti le stesse cose.
E' questo un momento davvero forte.
Questo è già un sintomo di progresso forte, perchè avendo questo tipo di principi ci si esamina e si scoprono continumente cose nuove su di noi.
Bisogna far luce su noi stessi ma non sbandando,nè recriminando perchè alcune cose non vanno. Non si tratta per il nostro eroe di ammassare beni o fare cose perchè fanno guadagnare.
Pensa all'opera ma non al frutto.
Il rapporto all'interno della propria comunità ci dà continuamente questa piccola scossa che non fa smettere il nostro continuo domandarci.
Il nostro eroe in questa situazione si chiarisce...ma come? Già sappiamo che non esiste il crogiolarsi in una situazione...c'è un mutamento continuo di cui prendere atto e che ci serve.
Ci serve proprio per rendere più chiare le nostre virtu'.
Non è tutto chiaro dentro di noi.
E' giusto che sia così. All'inizio dunque il nostro eroe ha un progetto (come le altre volte). Non si è creduti. Questo non vuol dire che ci si sbaglia. Anzi se qualcuno ci oppone resistenza forse questo ci fa riflettere.
E' giusto non essere mai sicuri in fondo del posto che occupiamo.
Altrimenti sarebbe tutto fin troppo chiaro e non ci sarebbe vero mutamento.
Infatti a volte si scopre che con le persone non si sta insieme per una sorta di finta affinità ma perchè si hanno principi forti. Sono quel tipo di rapporti che hanno una loro energia proprio perchè da entrambi le parti c'è almeno chiarezza su questo punto. Per I Ching la vera affinità è data dall'armonia e non perchè si pensa tutti le stesse cose.
E' questo un momento davvero forte.
Questo è già un sintomo di progresso forte, perchè avendo questo tipo di principi ci si esamina e si scoprono continumente cose nuove su di noi.
Bisogna far luce su noi stessi ma non sbandando,nè recriminando perchè alcune cose non vanno. Non si tratta per il nostro eroe di ammassare beni o fare cose perchè fanno guadagnare.
Pensa all'opera ma non al frutto.
Il rapporto all'interno della propria comunità ci dà continuamente questa piccola scossa che non fa smettere il nostro continuo domandarci.
martedì 17 marzo 2009
Esagramma 33 - la Ritirata
La ritirata.
Un esagramma molto particolare e importante.
In questo caso il nostro eroe deve imparare in un certo senso non tanto a mettersi da parte o fuggire ma a sorvegliarsi per poi fare di piu'.
Perchè qualcuno va nel deserto?
Per far crescere qualcosa dentro di lui, per svuotare il suo mondo interiore in modo che faccia spazio ad altro. Cerchiamo di essere chiari. Perchè anche se all'apparenza molto astratto, l'esagramma 33 ha degli interessanti risvolti concreti.
Di solito quelli che vanno nel deserto non per fuggire da qualcosa (come leggenda vuole riguardo a i componenti della legione straniera), ma per aprirsi al mondo, sanno che hanno un controllo molto basso, "mite" del loro lato oscuro a poco serve di fronte al mondo, che in massima parte ci è sconosciuto. Nella nostra tradizione esiste l'incontro tra Satana e Cristo. Se prima non riusciamo a mettere sotto il nostro lato oscuro, in modo tale da poter replicare a qualunque domanda viene dal nostro mondo interiore, non siamo pronti ad affrontare l'estraneo che possiamo trovare ad ogni angolo di strada.
Piu' quindi cresce il mondo con cui si a che fare piu' ha senso la ritirata. Altrimenti al di fuori della nostra piccola comunità d'origine saremo solo d'impaccio.
Un esagramma molto particolare e importante.
In questo caso il nostro eroe deve imparare in un certo senso non tanto a mettersi da parte o fuggire ma a sorvegliarsi per poi fare di piu'.
Perchè qualcuno va nel deserto?
Per far crescere qualcosa dentro di lui, per svuotare il suo mondo interiore in modo che faccia spazio ad altro. Cerchiamo di essere chiari. Perchè anche se all'apparenza molto astratto, l'esagramma 33 ha degli interessanti risvolti concreti.
Di solito quelli che vanno nel deserto non per fuggire da qualcosa (come leggenda vuole riguardo a i componenti della legione straniera), ma per aprirsi al mondo, sanno che hanno un controllo molto basso, "mite" del loro lato oscuro a poco serve di fronte al mondo, che in massima parte ci è sconosciuto. Nella nostra tradizione esiste l'incontro tra Satana e Cristo. Se prima non riusciamo a mettere sotto il nostro lato oscuro, in modo tale da poter replicare a qualunque domanda viene dal nostro mondo interiore, non siamo pronti ad affrontare l'estraneo che possiamo trovare ad ogni angolo di strada.
Piu' quindi cresce il mondo con cui si a che fare piu' ha senso la ritirata. Altrimenti al di fuori della nostra piccola comunità d'origine saremo solo d'impaccio.
sabato 14 marzo 2009
Esagramma 5 - L'Attesa
L'attesa.
L'esagramma del banchetto che tutti noi abbiamo sognato di "vivere" almeno una volta nella vita.
A confronto quello di Platone era una riunione di fessi...
Perchè l'attesa è cosi' importante?
Perché per avere la forza di bere e mangiare, mentre fuori sta per arrivare il diluvio, ci vuole una grande chiarezza interiore.
Questo banchetto mi ricorda un altro banchetto, realmente avvenuto. Una sera due grandi registi (Michael Cimino e Michael Mann), uno scrittore molto famoso (Stephen King) e un super produttore (Dino de Laurentiis) si chiusero in uno studio per una spaghettata, mentre fuori un tornado con i contro cazzi faceva fuori i set dell'anno del dragone (bellissimo film di Cimino).
Spesso, il nostro eroe si trova in un momento dove vorrebbe agire con tutta la sua forza...in realtà deve ancora crescere e fare chiarezza dentro di sè. In momenti come questi può capitare che le prime vittime di questa mancanza di chiarezza siano i propri amici, quelli "naturali". Si riversa su di loro tutta l'ansia, la paura che non si è potuto sciogliere con la meditazione e l'esercizio (e tutto quello che interiormente ci può far crescere)
E intanto il tornado non è ancora arrivato.
L'esagramma del banchetto che tutti noi abbiamo sognato di "vivere" almeno una volta nella vita.
A confronto quello di Platone era una riunione di fessi...
Perchè l'attesa è cosi' importante?
Perché per avere la forza di bere e mangiare, mentre fuori sta per arrivare il diluvio, ci vuole una grande chiarezza interiore.
Questo banchetto mi ricorda un altro banchetto, realmente avvenuto. Una sera due grandi registi (Michael Cimino e Michael Mann), uno scrittore molto famoso (Stephen King) e un super produttore (Dino de Laurentiis) si chiusero in uno studio per una spaghettata, mentre fuori un tornado con i contro cazzi faceva fuori i set dell'anno del dragone (bellissimo film di Cimino).
Spesso, il nostro eroe si trova in un momento dove vorrebbe agire con tutta la sua forza...in realtà deve ancora crescere e fare chiarezza dentro di sè. In momenti come questi può capitare che le prime vittime di questa mancanza di chiarezza siano i propri amici, quelli "naturali". Si riversa su di loro tutta l'ansia, la paura che non si è potuto sciogliere con la meditazione e l'esercizio (e tutto quello che interiormente ci può far crescere)
E intanto il tornado non è ancora arrivato.
venerdì 13 marzo 2009
Esagramma 63 - dopo il compimento
Dopo il compimento.
E' come una sorta di illuminazione, un momento sospeso, quasi fuori dal tempo, pur portando a compimento (appunto) tutta una serie di attività...senza sforzarsi, infatti l'esagramma 62 ci aveva avvertito di non fare come Icaro.
Abbiamo capito che fare anche un piccola cosa senza gonfiarla con estrogeni ci può portare a un grande momento?
Questo grande momento fa si che un nuovo ordine sia compiuto. Provvisorio ovviamente. Ricordate l'esagramma 3?
Il caos ha i suoi attrattori e un nuovo possibile, tra i tanti, ordine emerge, per essere consumato dal flusso del tempo.
In questo caso abbiamo davvero toccato qualcosa.
Questo qualcosa non può essere preservato per sempre. In tempi come questi va bene sorridere, va bene coccolare queste nuove conquiste, tutto è compiuto, però bisogna lavorare per prepararsi a nuovi mutamenti.
Siamo riusciti a cambiare.
Questo cambiamento ci deve aiutare nel vedere quello che sta per arrivare. Quello che sta per arrivare è ancora lontano.
Chi è saggio però guarda agli inizi...e ogni fine è un inizio.
E' come una sorta di illuminazione, un momento sospeso, quasi fuori dal tempo, pur portando a compimento (appunto) tutta una serie di attività...senza sforzarsi, infatti l'esagramma 62 ci aveva avvertito di non fare come Icaro.
Abbiamo capito che fare anche un piccola cosa senza gonfiarla con estrogeni ci può portare a un grande momento?
Questo grande momento fa si che un nuovo ordine sia compiuto. Provvisorio ovviamente. Ricordate l'esagramma 3?
Il caos ha i suoi attrattori e un nuovo possibile, tra i tanti, ordine emerge, per essere consumato dal flusso del tempo.
In questo caso abbiamo davvero toccato qualcosa.
Questo qualcosa non può essere preservato per sempre. In tempi come questi va bene sorridere, va bene coccolare queste nuove conquiste, tutto è compiuto, però bisogna lavorare per prepararsi a nuovi mutamenti.
Siamo riusciti a cambiare.
Questo cambiamento ci deve aiutare nel vedere quello che sta per arrivare. Quello che sta per arrivare è ancora lontano.
Chi è saggio però guarda agli inizi...e ogni fine è un inizio.
giovedì 12 marzo 2009
Esagramma 1- Il Creativo (Il Cielo)
Il creativo.
Comincia tutto da qui.
Che cosa vuol dire per il nostro eroe essere creativi?
Come fa ad essere instancabile, attivo...la filosofia dell'I Ching è una filosofia realizzativa.
Quello che si pensa si fa.
Niente chiacchere. Per fare questo occorre un rapporto forte col tempo. Il tempo può essere nostro padrone oppure può essere al nostro servizio.
Il drago che è in noi non può balzare subito sulle sue prede. Facendo ogni cosa al momento giusto si realizza tutto e agli occhi del mondo siamo instancabili. Si tratta quindi di essere di larghe vedute e saper capire gli inizi (ne abbiamo parlato in altri post come quello sull'esagramma 20).
In questo caso agli inizi è tutto coperto. Non sappiamo davvero chi siamo. Non possiamo saperlo. Siamo qui per scopririci. Noi stessi siamo una sorpresa non solo per il mondo ma anche per noi stessi.
Quindi cominciamo ad essere attivi. Nel momento in cui siamo attivi e scopriamo la nostra forza yang dobbiamo decidere se impiegarla per costruire cose oppure per essere dei veri mistici.
E' una scelta che spetta solo a noi.
Dopodichè ecco il nostro lavoro sulle intuizioni diventa fecondo.
Non assoluto.
Non possiamo tutto?
Comincia tutto da qui.
Che cosa vuol dire per il nostro eroe essere creativi?
Come fa ad essere instancabile, attivo...la filosofia dell'I Ching è una filosofia realizzativa.
Quello che si pensa si fa.
Niente chiacchere. Per fare questo occorre un rapporto forte col tempo. Il tempo può essere nostro padrone oppure può essere al nostro servizio.
Il drago che è in noi non può balzare subito sulle sue prede. Facendo ogni cosa al momento giusto si realizza tutto e agli occhi del mondo siamo instancabili. Si tratta quindi di essere di larghe vedute e saper capire gli inizi (ne abbiamo parlato in altri post come quello sull'esagramma 20).
In questo caso agli inizi è tutto coperto. Non sappiamo davvero chi siamo. Non possiamo saperlo. Siamo qui per scopririci. Noi stessi siamo una sorpresa non solo per il mondo ma anche per noi stessi.
Quindi cominciamo ad essere attivi. Nel momento in cui siamo attivi e scopriamo la nostra forza yang dobbiamo decidere se impiegarla per costruire cose oppure per essere dei veri mistici.
E' una scelta che spetta solo a noi.
Dopodichè ecco il nostro lavoro sulle intuizioni diventa fecondo.
Non assoluto.
Non possiamo tutto?
mercoledì 11 marzo 2009
Esagramma 44 - Il farsi incontro
Il farsi incontro.
Uno degli esagrammi che piu' fa discutere...tra gli appassionati è detto esagramma-puttana perchè il farsi incontro è anche lo scopare (ma non il restare insieme...). Comunque un esagramma importante, perchè quando si è sulla via si è tentati dal piacere (non solo quello erotico...può anche essere il piacere di stare tra persone che ci danno fortissimi stimoli).
In pratica.
Il cambiamento è forte nel nostro eroe e incontra persone che sembra lo portino molto in alto.
Quasi un flash improvviso, fortissimo.
Può essere un flash molto carnale o intellettuale ma moolto facile.
Quasi una spinta senza preavviso.
Sembra quasi che questo stimolo faccia trovare facili soluzioni sulla via. Il nostro eroe insomma incontra persone che sembrano dare "la" soluzione. Non c'è bisogno di lavorare su noi stessi. Già questo dovrebbe metterci in guardia.
Senza essere dei porci e nemmeno dei puritani feroci, bisogna cercare di non legarsi a questi stimoli.
Va bene la spinta ma per prima cosa dobbiamo esplorare noi stessi. Ne il piacere nè il dolore sono importanti...
Uno degli esagrammi che piu' fa discutere...tra gli appassionati è detto esagramma-puttana perchè il farsi incontro è anche lo scopare (ma non il restare insieme...). Comunque un esagramma importante, perchè quando si è sulla via si è tentati dal piacere (non solo quello erotico...può anche essere il piacere di stare tra persone che ci danno fortissimi stimoli).
In pratica.
Il cambiamento è forte nel nostro eroe e incontra persone che sembra lo portino molto in alto.
Quasi un flash improvviso, fortissimo.
Può essere un flash molto carnale o intellettuale ma moolto facile.
Quasi una spinta senza preavviso.
Sembra quasi che questo stimolo faccia trovare facili soluzioni sulla via. Il nostro eroe insomma incontra persone che sembrano dare "la" soluzione. Non c'è bisogno di lavorare su noi stessi. Già questo dovrebbe metterci in guardia.
Senza essere dei porci e nemmeno dei puritani feroci, bisogna cercare di non legarsi a questi stimoli.
Va bene la spinta ma per prima cosa dobbiamo esplorare noi stessi. Ne il piacere nè il dolore sono importanti...
martedì 10 marzo 2009
Esagramma 36 - L'Ottenebramento della luce
L'ottenebramento della luce.
Questo è l'esagramma dei casini di Amleto.
In questo caso il nostro eroe vive un momento di vergogna, perchè deve nascondere la sua intelligenza.
Ci si sottomette ai cattivi ma i principi a cui siamo fedeli restano.
Perchè tutto questo?
A volte il nostro eroe vive in una comunità che gli è molto estranea.
Tutto questo può derivare da una sorta di ingenuità. Si pensa che dovunque si vada si possa eventualmente risolvere ogni impiccio.
Questa sorta di fede cieca lo porta a scontrarsi anche con persone che apparentemente gli sono vicine.
Cerchiamo di chiarire.
Non si può riconoscere una persona che dovrebbe esserci vicina solo per caratteristiche esteriori (modo di vestire, fede politica, stessa cittadinanza ecc...).
Soprattutto se si vive in un sistema sociale che non ci interessa. Per esempio il nostro eroe va in un 'università che non è interessata alle sue idee troppo innovative.
In questo caso è opportuno nascondersi, pur mostrandosi chiari e gentili.
Questo è l'esagramma dei casini di Amleto.
In questo caso il nostro eroe vive un momento di vergogna, perchè deve nascondere la sua intelligenza.
Ci si sottomette ai cattivi ma i principi a cui siamo fedeli restano.
Perchè tutto questo?
A volte il nostro eroe vive in una comunità che gli è molto estranea.
Tutto questo può derivare da una sorta di ingenuità. Si pensa che dovunque si vada si possa eventualmente risolvere ogni impiccio.
Questa sorta di fede cieca lo porta a scontrarsi anche con persone che apparentemente gli sono vicine.
Cerchiamo di chiarire.
Non si può riconoscere una persona che dovrebbe esserci vicina solo per caratteristiche esteriori (modo di vestire, fede politica, stessa cittadinanza ecc...).
Soprattutto se si vive in un sistema sociale che non ci interessa. Per esempio il nostro eroe va in un 'università che non è interessata alle sue idee troppo innovative.
In questo caso è opportuno nascondersi, pur mostrandosi chiari e gentili.
lunedì 9 marzo 2009
I Ching e le sue storie 2
Arrivati a metà degli esagrammi, forse è opportuno dare qualche altra delucidazione in merito al lavoro fin qui mostrato.
Alla base di tutto vi è un lavoro da fare sul caos.
Caos inteso come materia prima, materiale su cui lavorare ed energia da cristalizzare.
Non esiste un ordine premeditato ma una serie di ordini possibili che emergono dal caos e che nel caos si tuffano una volta che hanno svolto il loro compito.
Questo lavoro sul caos viene compiuto grazie alla costellazione del'altro e del nostro desiderio.
E' vero tutto è uno ma in ognuno di noi vi è un'individualità che vuole giocare...quando questa individualità gioca, spinge l'universo a prendere una forma. Dato che non siamo soli e dobbiamo rapportarci al'altro per vedere realizzati i nostri progetti (che il caos adora)...è opportuno sapere in che direzione andare una volta espresso il nostro desiderio.
Il wu wei è molto misterioso (come fare senza fare?) ma I Ching esprimendo una serie di modelli energetici (collegati in svariati modi) dà una prima dritta sulla faccenda.
Alla base di tutto vi è un lavoro da fare sul caos.
Caos inteso come materia prima, materiale su cui lavorare ed energia da cristalizzare.
Non esiste un ordine premeditato ma una serie di ordini possibili che emergono dal caos e che nel caos si tuffano una volta che hanno svolto il loro compito.
Questo lavoro sul caos viene compiuto grazie alla costellazione del'altro e del nostro desiderio.
E' vero tutto è uno ma in ognuno di noi vi è un'individualità che vuole giocare...quando questa individualità gioca, spinge l'universo a prendere una forma. Dato che non siamo soli e dobbiamo rapportarci al'altro per vedere realizzati i nostri progetti (che il caos adora)...è opportuno sapere in che direzione andare una volta espresso il nostro desiderio.
Il wu wei è molto misterioso (come fare senza fare?) ma I Ching esprimendo una serie di modelli energetici (collegati in svariati modi) dà una prima dritta sulla faccenda.
sabato 7 marzo 2009
Esagramma 21 - Il Morso che spezza
Il morso che spezza.
Quando il nostro eroe si trova in una comunità, di una cosa è importante che si ricordi, in ogni momento: le sue leggi, i suoi principi devono essere saldi. Se queste legge non sono salde, il suo comportamento sarà poco saldo.
Questo produrrà confusione e allontanamento dalla via. A seguire vi saranno errori e ipocrisia.
E' facile per noi dire che siamo attaccati da qualcosa o qualcuno.
Soprattutto se abbiamo un progetto in mente oppure (com'è tradizione in questi post) magari c'è una ragazza che interessa al nostro eroe ma questo rapporto viene osteggiato...cosa ostacola questa unione?
Bisogna mordere, se qualcuno o qualcosa ostacola l'unione, ma bisogna anche essere chiari e penetranti.
L'esagramma 20 ci aveva appena insegnato quanto è importante saper guardare alle nostre azioni e a come esse toccano gli altri.
Se non si ha il coraggio della chiarezza la situazione andrà a puttane!
L'eroe fa parte della comunità e lui porta il suo contributo di confusione o chiarezza.
A volte bisogna mordere per bloccare la prepotenza. A volte basta una piccola correzione di rotta. E' anche un sapersi mettere alla prova.
Quando il nostro eroe si trova in una comunità, di una cosa è importante che si ricordi, in ogni momento: le sue leggi, i suoi principi devono essere saldi. Se queste legge non sono salde, il suo comportamento sarà poco saldo.
Questo produrrà confusione e allontanamento dalla via. A seguire vi saranno errori e ipocrisia.
E' facile per noi dire che siamo attaccati da qualcosa o qualcuno.
Soprattutto se abbiamo un progetto in mente oppure (com'è tradizione in questi post) magari c'è una ragazza che interessa al nostro eroe ma questo rapporto viene osteggiato...cosa ostacola questa unione?
Bisogna mordere, se qualcuno o qualcosa ostacola l'unione, ma bisogna anche essere chiari e penetranti.
L'esagramma 20 ci aveva appena insegnato quanto è importante saper guardare alle nostre azioni e a come esse toccano gli altri.
Se non si ha il coraggio della chiarezza la situazione andrà a puttane!
L'eroe fa parte della comunità e lui porta il suo contributo di confusione o chiarezza.
A volte bisogna mordere per bloccare la prepotenza. A volte basta una piccola correzione di rotta. E' anche un sapersi mettere alla prova.
venerdì 6 marzo 2009
Esagramma 57 - Il Mite
Il mite.
Aspettando con calma e ascoltando gli amici, educandoli con l'esempio, ecco che il nostro eroe dà sapore ad ogni azione che compie.
Fa emergere il sacro che è in noi.
Come fa?
Esclude eccessiva tranquillità e "saltellare sulle punte". Per prima cosa. Poi il mite insegna una cosa importantissima a livello energetico: se ci si confronta con gli altri, non è detto che vi sia crescita proprio con quelli che dicono di stare dalla nostra! Perchè magari non ci ascoltano con la giusta attenzione, trascurando i dettagli delle nostre azioni. Invece chi è "contro" di noi (ma sa ascoltare) risulta piu' penetrante!
Si tratta quindi di non esagerare in umiltà ma di appoggiarsi a chi ha molto coraggio!
Poi non si spinge la situazione fino ai limiti della rottura, e si sostiene il proprio ruolo con discrezione...non si sforza in modo ostinato e fa riconoscere e apprezzare la trasparenza del proprio pensiero.
Aspettando con calma e ascoltando gli amici, educandoli con l'esempio, ecco che il nostro eroe dà sapore ad ogni azione che compie.
Fa emergere il sacro che è in noi.
Come fa?
Esclude eccessiva tranquillità e "saltellare sulle punte". Per prima cosa. Poi il mite insegna una cosa importantissima a livello energetico: se ci si confronta con gli altri, non è detto che vi sia crescita proprio con quelli che dicono di stare dalla nostra! Perchè magari non ci ascoltano con la giusta attenzione, trascurando i dettagli delle nostre azioni. Invece chi è "contro" di noi (ma sa ascoltare) risulta piu' penetrante!
Si tratta quindi di non esagerare in umiltà ma di appoggiarsi a chi ha molto coraggio!
Poi non si spinge la situazione fino ai limiti della rottura, e si sostiene il proprio ruolo con discrezione...non si sforza in modo ostinato e fa riconoscere e apprezzare la trasparenza del proprio pensiero.
giovedì 5 marzo 2009
Esagramma 26 - La Forza domatrice del grande
La forza domatrice grande.
Perchè studiare I Ching?
Per capire il livello di energia che è dietro la forza naturale dei fatti che viviamo.
Questo svela al nostro eroe, l'esagramma 26.
Tale esagramma infatti ci spiega che ognuno di noi ha un talento e che questo talento va coltivato studiando i testi antichi.
Senza paura, perchè noi ci portiamo il nostro talento dentro anche se siamo nel bel mezzo delle montagne.
Ma quando usare questo tesoro, questo cielo dentro di noi?
Se il nostro eroe sa valutare i rischi...rischi che sono ostacoli utili che rafforzano questo talento e spingono il nostro eroe, questa volta, a svelarlo presso la comunità, in pubblico, piuttosto che sprecarlo.
Infatti, nel suo cammino, questa volta il nostro si ritrova in una comunità che paradossalmente non ha ben chiaro questo talento.
Eppure il nostro eroe dato che ne ha in abbondanza ne farebbe sfoggio in ogni momento,
invece,va saputo afferrare il momento.
Proprio per non sprecare e far si che questo talento sia vero servizio, ecco degli ostacoli utili che non lo spingono a nascondersi, ma a svelarsi al livello piu' alto!
Perchè studiare I Ching?
Per capire il livello di energia che è dietro la forza naturale dei fatti che viviamo.
Questo svela al nostro eroe, l'esagramma 26.
Tale esagramma infatti ci spiega che ognuno di noi ha un talento e che questo talento va coltivato studiando i testi antichi.
Senza paura, perchè noi ci portiamo il nostro talento dentro anche se siamo nel bel mezzo delle montagne.
Ma quando usare questo tesoro, questo cielo dentro di noi?
Se il nostro eroe sa valutare i rischi...rischi che sono ostacoli utili che rafforzano questo talento e spingono il nostro eroe, questa volta, a svelarlo presso la comunità, in pubblico, piuttosto che sprecarlo.
Infatti, nel suo cammino, questa volta il nostro si ritrova in una comunità che paradossalmente non ha ben chiaro questo talento.
Eppure il nostro eroe dato che ne ha in abbondanza ne farebbe sfoggio in ogni momento,
invece,va saputo afferrare il momento.
Proprio per non sprecare e far si che questo talento sia vero servizio, ecco degli ostacoli utili che non lo spingono a nascondersi, ma a svelarsi al livello piu' alto!
martedì 3 marzo 2009
Esagramma 45 - La Raccolta
La raccolta.
In tempo di raccolta, il nostro eroe riesce a trovare un modo efficace, fecondo, per rapportarsi alla sua comunità, grazie anche a quello che ha piu' di sacro.
Non è un capo, ma un punto di raccolta.
Importante differenza.
A volte ci si ritrova tra affini, grazie a forze segrete, flussi di energia a cui bisogna abbandonarsi...insomma ci si ritrova non grazie a formalismi ma indefinibili flussi a cui bisogna sapersi abbandonare.
Intuizioni che non capiamo piuttosto che ragionamenti apparentemente chiari.
Queste forze segrete accettano anche un piccolo sacrificio che permette il ritrovarsi.
Queste forze segrete permettono il formarsi di una massa omogenea.
Insomma nessun vamtaggio personale in vista. Si lavora con abnegazione all'unità di tutti.
Anche se all'inizio le idee del nostro eroe possono far sorridere qualcuno.
Per questo si è un centro di raccolta e non un capo.
Questo spezza vecchi e ingiusti isolamenti.
Il progetto che il nostro eroe ha in mente si espande in questo modo.
Alcune delle persone che arrivano hanno secondi fini. A questo si pone rimedio raffinando ancora di piu' le proprie qualità.
E' questo un periodo in cui l'opera può essere conclusa, allota bisogna mettersi in moto.
Questa massa porta a una crescita.
In tempo di raccolta, il nostro eroe riesce a trovare un modo efficace, fecondo, per rapportarsi alla sua comunità, grazie anche a quello che ha piu' di sacro.
Non è un capo, ma un punto di raccolta.
Importante differenza.
A volte ci si ritrova tra affini, grazie a forze segrete, flussi di energia a cui bisogna abbandonarsi...insomma ci si ritrova non grazie a formalismi ma indefinibili flussi a cui bisogna sapersi abbandonare.
Intuizioni che non capiamo piuttosto che ragionamenti apparentemente chiari.
Queste forze segrete accettano anche un piccolo sacrificio che permette il ritrovarsi.
Queste forze segrete permettono il formarsi di una massa omogenea.
Insomma nessun vamtaggio personale in vista. Si lavora con abnegazione all'unità di tutti.
Anche se all'inizio le idee del nostro eroe possono far sorridere qualcuno.
Per questo si è un centro di raccolta e non un capo.
Questo spezza vecchi e ingiusti isolamenti.
Il progetto che il nostro eroe ha in mente si espande in questo modo.
Alcune delle persone che arrivano hanno secondi fini. A questo si pone rimedio raffinando ancora di piu' le proprie qualità.
E' questo un periodo in cui l'opera può essere conclusa, allota bisogna mettersi in moto.
Questa massa porta a una crescita.
lunedì 2 marzo 2009
Esagramma 24 - il Ritorno
Il ritorno.
Questa volta, dopo aver passato "la croce" dell'esagramma 23, il nostro eroe scopre di essere tornato sulla via.
Un buon passo.
Perchè un ciclo è compiuto, forse negativo (?) e c'è la possibilità di ricominciare e ricominciare bene.
Questo ovviamente non deve essere uno stimolo a tanti ritorni e tante cadute...una volta che si è tornati sulla propria strada, serve un pò di prudenza e non bisogna affrettare le cose!
Il ritorno è infatti l'esagramma dei semi che riposano sotto terra durante il gelo. Bisogna aspettare l'arrivo dei nuovi compagni (le cinque linee spezzate) e non preoccuparsi, quindi, della comunità che ci si lascia alle spalle.
Fatto il primo passo, andiamo avanti con calma.
Affrettare le cose vuol dire negare la struttura dell'universo e quindi la possibilità di stare fermi un giro che può durare "10 anni".
Però non preoccuparsi! Qualcosa è successo e niente di piu' facile adesso che poter cambiare addirittura il proprio passato.
Questa volta, dopo aver passato "la croce" dell'esagramma 23, il nostro eroe scopre di essere tornato sulla via.
Un buon passo.
Perchè un ciclo è compiuto, forse negativo (?) e c'è la possibilità di ricominciare e ricominciare bene.
Questo ovviamente non deve essere uno stimolo a tanti ritorni e tante cadute...una volta che si è tornati sulla propria strada, serve un pò di prudenza e non bisogna affrettare le cose!
Il ritorno è infatti l'esagramma dei semi che riposano sotto terra durante il gelo. Bisogna aspettare l'arrivo dei nuovi compagni (le cinque linee spezzate) e non preoccuparsi, quindi, della comunità che ci si lascia alle spalle.
Fatto il primo passo, andiamo avanti con calma.
Affrettare le cose vuol dire negare la struttura dell'universo e quindi la possibilità di stare fermi un giro che può durare "10 anni".
Però non preoccuparsi! Qualcosa è successo e niente di piu' facile adesso che poter cambiare addirittura il proprio passato.
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