martedì 29 novembre 2011

Fuori dalle mura


Racconta l'Esodo che Mosè dopo aver ucciso un amico egiziano, scappò a Midijan, la città del conflitto, dove completò la sua educazione spirituale, prima di tornare dal Faraone e chiedergli libertà per tutti gli ebrei.
E' così che succede quando ci si ritrova fuori da ogni consorteria. Si è soli in un mondo nuovo, si è fuori dalle mura, ma è un attimo.
Presto questo essere solitari "per forza" produrrà cambiamenti notevolissimi. Importante però è che si riconosca la distanza dalla città di cui si scappa e che si rifiuti categoricamente lo scontro con chi si abbandona.
Accettare lo scontro vuol dire che si è ancora cittadini del mondo che si è abbandonato.

lunedì 28 novembre 2011

Fuori da ogni consorteria


Si collega il vicino e il lontano, in questo modo si sciolgono i settarismi, niente è sterile...

martedì 22 novembre 2011

Sorvegliando...


E così quel germoglio va sorvegliato, bisogna aspettare, aver pazienza, la modestia di chi sa che chi è con noi va aiutato a far sorgere dentro di sè quello che ha di naturale e non quello che noi vorremo che fosse.

venerdì 18 novembre 2011

Augusta


Primi indizi sul prossimo film...

sabato 12 novembre 2011

La giusta distanza

Ogni persona che ci viene incontro non va visto come un sistema chiuso. Vedendolo in questo modo, si può avere l'impressione di poter entrare e uscire a piacimento nelle sue emozioni e poterle quindi controllare.
E' tipico di una persona povera di Zoè immaginarsi grandi, immensi ma unici in questo,quindi unici nell'essere imprevedibili, sempre nuovi, mentre gli altri confinati in un angusto ghetto.
Avendo il coraggio, invece, di vedere sempre aperto questo discorso con l'altro, ecco che, paradossalmente, si trova la giusta distanza con chi incrocia il nostro cammino.
Nuovi incontri, nuovi periodi, ognuno diverso dall'altro, con l'entanglement in azione. Ci sono relazioni che si influenzano anche se lontanissime. Uscire dal solito schema vicino/lontano come prova dell'intimità che si ha con l'altro è la prova che si è capito che l'altro non è un cortile.

martedì 8 novembre 2011

Ivano Fossati La pianta del tè (1988)


Questo post, molto in sinc con quello che è stato scritto nei post precedenti, nasce anche grazie alle conversazioni fatte su FB in merito all'I Ching e al mio nuovo film. In quelli precedenti si è molto parlato di germogli e di piantine.
Quella del tè è molto adatta, soprattutto per come diventa materia in questo pezzo, per sviluppare i temi fin qui proposti.

venerdì 4 novembre 2011

...e non si è soli



nella viriditas si scopre comunque che non si è soli, come un dente che salta fuori dalla bocca e che perde quindi tutta la sua capacità di essere segnale per tutto il corpo, stando insieme agli altri.
Non tutti quelli che si avvicinano sono comunque tentazioni, persone che vogliono che restiamo indietro.
Si resta fermi evitando pericolose fughe in avanti.
E si cerca di capire chi sono i nostri compagni di avventura.

giovedì 3 novembre 2011

Viriditas


Si resta quindi fedeli alle proprie idee senza ascolatare i cattivi consiglieri.
Si scopre che quello che è davvero nostro non può andare perduto. in questa posizione non bisogna rinunciare a fare qualcosa di nuovo. L'integrità morale senza ombre esiste. Restando fedeli a se stessi, nessun attacco dall'esterno è possibile. Anzi, tutti quelli che entrano criminalmente nel nostro raggio d'azione sono "giustiziati", perchè le nostre qualità vengono "sacrificate" nel rapporto con l'altro. Questa è la vera innocenza.

mercoledì 2 novembre 2011

Un germoglio