martedì 29 novembre 2011
Fuori dalle mura
Racconta l'Esodo che Mosè dopo aver ucciso un amico egiziano, scappò a Midijan, la città del conflitto, dove completò la sua educazione spirituale, prima di tornare dal Faraone e chiedergli libertà per tutti gli ebrei.
E' così che succede quando ci si ritrova fuori da ogni consorteria. Si è soli in un mondo nuovo, si è fuori dalle mura, ma è un attimo.
Presto questo essere solitari "per forza" produrrà cambiamenti notevolissimi. Importante però è che si riconosca la distanza dalla città di cui si scappa e che si rifiuti categoricamente lo scontro con chi si abbandona.
Accettare lo scontro vuol dire che si è ancora cittadini del mondo che si è abbandonato.
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2 commenti:
sono d'accordo, lo scontro va evitato se no si rischia di non uscire più da recriminazioni, discussioni, obiezioni e quant'altro
Diciamo che è molto importante, parafrasando Hillman, trovare una casa ai fatti che ci succedono.
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