giovedì 29 ottobre 2009

Quando si prepara un film...


Preparando un film nuovo, a volte, si ha davvero l'impressione di entrare nell'albergo di Fulci. Ci sono state già delle storie e queste storie sono come le fondamenta su cui si deve lavorare...
tutto è decadente e fradicio di pensieri e immagini, humus che deve far lievitare la nostra inesperienza.
Dove bisogna andare?
Fino a che punto spingere quello che si agita nelle menti di chi progetta un film? Perchè comunque tutto affonda nell'aldilà che contiene milioni di altre esperienze e tutto quello che non giriamo sembrerà piu' un corpo dagli occhi bianchi piuttosto che l'aereo in fondo al mare di Fellini.

lunedì 26 ottobre 2009

Nigredo e Coscarelli

Dovendo parlare del processo della nigredo, di cui abbiamo già accennato ,ecco un frammento di un grande film ,"Phantasm" di Coscarelli ,che lavora molto su questo tema. Certo non è per le anime candide, ma è proprio questo il punto. Se non si è lavorato sulla nigredo non si è davvero candidi...anzi vuol dire che abbiamo molti fantasmi nella nostra cantina personale. Fantasmi a cui abbiamo paura a dare voce e volto.

giovedì 22 ottobre 2009

sabato 17 ottobre 2009

Dimostrazioni e illuminazioni (parte seconda)

Come emergono dunque questi mondi dalla mente delle persone e dagli sfigati come registi e pittori che essendo antenne non possono farne a meno?
Dimostrazioni e illuminazioni.
Sul secondo termine c'è un pò di confusione.
Illuminazione non è un traguardo ma un punto di partenza. In teoria (ma anche in pratica) la sequenza giusta è questa: dimostrazioni - illuminazioni - accensioni - trasformazioni. Lo so, stare in questo modo in un laboratorio alchemico è un casino ma bisogna pur faticare.
L'immagine che emerge dal profondo, dagli archetipi che bussano alla porta del cranio sono solo dimostrazioni.
Non sono il prodotto finale...sono solo il primo velo. Ricordate lo strip di Salomè? Bene non raccontava che questo. Certo alla fine qualcuno deve pur perdere la razionalità (la testa del Battista) ma ne vale la pena. Perchè le dimostrazioni sono un frutto dei pensieri, non sono ancora intuizioni.
I pensieri sono dunque molto materiali, fangosi, pesanti.

venerdì 16 ottobre 2009

Dimostrazioni e illuminazioni (parte prima)

A proposito di immagini...qualche tempo fa mentre parlavo con Raul Ruiz lui piglia e mi fa: "Secondo te perchè la maggior parte dei registi impazzisce?"
La risposta è la stessa di allora. Lavorare sulle immagini ti può portare a questo stato se le immagini che tiri fuori non corrispondono a quelle che si agitano nel profondo. Può sembrare una risposta un pò così, ma qualunque psicologo che vale la sua laurea può confermare. Ogni persona lavora sulle proprie immagini che sono un modo per gli archetipi che lo abitano, di esistere. In genere alle persone diciamo comuni basta poco. Ma un regista (come un pittore) è un pò come un'antenna. Immagini e personaggi bussano nel suo cranio perchè vogliono uscire a prendere una boccata d'aria.
Nel caso di un regista le immagini che propone al mondo possono essere frutto di un compromesso.
Questa cosa può essere controproducente.
Può, cioè, generare follia.
Anzi, la genera di sicuro...

lunedì 5 ottobre 2009

Tarantino alchimista

Dopo aver visto l'ultimo bellissimo film di Tarantino, viene quasi spontaneo parlarne qui, non solo come cinema ma anche come alchimia.
Non solo per le nuove fusioni di immagini ma anche per come sono state fatte e da chi sono state fatte. In un mondo come quello del cinema che a volte sembra limitato ( nel senso di idee messe in scena), Tarantino, pur restando fedelissimo a una sua idea di cinema, tira fuori sempre qualcosa di nuovo.
I suoi, aldilà di alcuni "bip" (tipo la scena dei piedi) sono film molto diversi l'uno dall'altro. Questo perchè riesce a restare nel suo territorio accogliendo i visitatori di altri mondi.
Per essere davvero chiari: lascia quasi spiazzati la stima che si riserva in questo film a John Ford e Cimino se si guarda al primo capitolo, poi la scena della taverna è piu' Castellari di Castellari, piu' della presa del titolo o di altri spunti.
Non solo il famoso gioco alto/basso. Ma proprio questo ragionamento: io vado sempre in quella direzione, ma se trovo qualcosa di opposto o che non centra un cazzo se è buono lo prendo e in questo modo non nuoto mai nella stessa pozzanghera.

giovedì 1 ottobre 2009

Altri mondi dietro casa

Oggi parlavo al telefono con l'amico Luciano (che è stato uno degli organizzatori del Facefestival) riguardo al nuovo film.
Per me si deve girare ai Caraibi o un posto simile.
Non per altro: è un giallo un pò particolare ed è difficilmente credibile in una città di provincia, visto che la protagonista si sveglia con un vuoto di memoria da paura.
Qua appena esci di casa tutti ti ricordano chi sei. O quantomeno chi dovresti essere. Quello che gli altri pensano di te.
Ci avete mai pensato?
Avete mai pensato a cosa pensano di voi gli altri o quanto peso date a quello che gli altri pensano di voi? Un mio altro amico, Enzo, dice che è una cosa folle, che si augura di non provare mai. Quella, appunto, di svegliarsi e di ricordarsi solo il suo nome.
Per il resto Tabula rasa.
Al solo pensiero mi passa la voglia di dormire, mi ha detto.