Entra in campo Mr Bloom e Joyce compie un'operazione audace e singolare.
A mio parere è questo il primo episodio dove l'ulisse joyciano entra nel novero della super letteratura.
Non tanto perchè l'azione torna indietro alle otto del mattino, in parallelo quindi col primo episodio, dov'è protagonista Dedalus o per alcune notazioni del personaggio di Bloom, come quella molto incestuosa di gloriarsi del fatto che sua figlia è sempre stata una puttanella...quelle sono tutte chiacchere per turisti.
Qui chi agisce e pensa in primo piano non è un artista giovane momentaneamente in crisi, ma una persona media vista sotto ogni dettaglio persino quando si trova al cesso. Quest'attenzione per il personaggio si ritrova anche in Sade (capace persino di descrivere i genitali dei suoi eroi). Il punto forte è questa capacità di uno scrittore in esilio di tratteggiare anche una persona comune come dal punto di vista di una spia o di una persona in pericolo, riuscendo così ad allargare la visione di chi legge.
In questo modo chiunque legga, fosse anche un super tranquillo si ritrova come dall'alto di un monte.
Diceva infatti Raoul Vaneigem che in questo libro si dimostra che rivoluzioni e controrivoluzioni si succedono nell'arco delle 24 ore di chiunque.
Questo episodio ne è la conferma.
lunedì 1 giugno 2009
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