venerdì 12 giugno 2009

Ulisse di Joyce - quindicesimo episodio - "Circe"

Qui siamo allo shock, a qualcosa che ci smuove.
Questo è un episodio strafamoso, citatissimo.
NON SERVIAM.
Una sorta di De Sade in assenzio, dove notazioni erotiche durissime (il pezzo di carta igienica, il braccio nella passera) hanno segnato in maniera indelebile la memoria dei piu' audaci esploratori del mondo letterario.
Vi è anche una messa nera...
in realtà lo shock, lo scontro è anche dei personaggi.
Finalmente Dedalus e Bloom si incontrano sul serio e hanno la possibilità di passare la loro notte iniziatica. Qui Joyce ci fa capire la necessità del distacco da eventi forti che possono segnarci se ci trascinano.
Questa è la festa, il sabba lisergico che per un attimo travolge i nostri eroi. All'inizio sembra Bloom in preda alle fantasticherie piu' audaci a sembrare sconnesso e fuori di testa, ancora una volta travolto dall'amore passionale e geloso per Molly. In realtà, una volta fuori dal bordello e lui a recuperare il controllo, a capire che la festa ci deve servire e che non dobbiamo essere noi a servirla. Questa capacità di ripresa salva Dedalus che comincia a mostrare una preoccupante immaturità, già comunque rivelatasi la mattina in spiaggia.
Bloom fa il suo dovere panico e porta consapevolezza.
A se stesso e gli altri.

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