martedì 2 giugno 2009

Ulisse di Joyce - quinto episodio - "I lotofagi"

Proseguendo in parte gli assunti del quarto episodio, Joyce qui ci mostra attraverso la figura di Bloom nell'esplorazione dell'uomo immerso in una sorta di sonno profondo.
Come abbiamo già scritto, la perizia di Joyce ci permette di vedere le cose da una certa altezza, in qualunque situazione ci troviamo come lettori.
Non importa se guerrieri o impiegati di banca. Qualunque sia il ceto o il luogo dove ci troviamo, qui la penna è usata come una spada e tocca tutti.
Esplode in questo episodio l'ignoranza del modo in cui l'uomo immerso nel sonno capta nella propria coscienza L'ORIENTE.
Non la contemplazione ma la sensualità. Per tutta la durata dell'episodio, Bloom sente questa sorta di fascinazione per i paesi lontani, orientali, per il dolce far niente, come una chiave per l'accesso a dei piaceri che qui gli sono negati piuttosto che per la contemplazione. Infatti l'episodio culmina in una sorta di ghigno, di piacere per la propria impotenza anche sessuale. Un timore molto forte per il femminile, un desiderio davvero pressante di tener lontana qualunque vera AVVENTURA.
Questo rifiuto paradossalmente lo porta al pericolo, grazie ad un lapsus, una disattenzione (una tra le mille che affliggono Boom) che avrà delle conseguenze in uno dei prossimi episodi.

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