E' il personaggio di Quiqueg a tenere banco, adesso.
La sua storia, quella di un guerriero ora re ora sacerdote fa in modo che Moby Dick comincia prendere aria, diventando così un romanzo "caldo", dove l'avventura è di casa.
Chissà che impressione fece ai lettori italiani questa svolta quando il romanzo fu pubblicato per la prima volta...
Quello che è certo è che Melville lavora ai fianchi del lettore per far si che non sia mai sicuro di nulla in modo che sia ogni volta costretto a rivedere la propria prospettiva. Quiqueg è una sorta di extraterrestre che cala sulla Terra chiedendosi ogni volta: perchè?
Lo stesso Ismaele se ne rende conto e si mette da parte, acquista distacco (lui all'inizio così musone) e vede meglio. Ascende. Non solo, si mette d'accordo con Quiqueg, per andare insieme verso l'ignoto, diventare cacciatore di balene, dopo essere stato un semplice marinaio mercantile. In questo modo Ismaele smette di guardare con i paraocchi e comincia a lavorare per la scoperta della verità su se stesso (Moby Dick è un vero giallo metafisico dove il colpevole è il lettore). Questa cosa funziona a specchio, perche anche lo stesso Quiqueg è in viaggio per questo motivo (non è insomma un maestro).
venerdì 31 luglio 2009
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