giovedì 23 luglio 2009

Iconostasi di Florenskij - quattro

Bisogna quindi essere come il sole a mezzogiorno, illuminando ogni cosa sotto il cielo. Chiarezza e movimento devono essere uniti come due fratelli in una sola mano. Solo in questo modo si può creare un'opera che segni in modo duraturo l'epoca in cui si vive (e magari anche le successive...).
Queste due qualità le ritroviamo nella mano dell'artista che gioca con la superficie su cui deve lavorare.
Florenskij addirittura ci spinge a ragionare sulle stranezze di un'espressione come "stampare su carta".
Bisogna quindi comprendere quali sono LE ESIGENZE DEL TEMPO IN CUI VIVIAMO e agire di conseguenza. L'artista deve considerare il suo dovere piu' da vicino e direttamente di quanto facciano gli altri uomini a che se a causa di ciò il suo comportamento potrà sembrare meschino. Al contrario se non si vuole scadere nel servilismo deve capire quali sono i rapporti in gioco. Per questo bisogna guardare alla tradizione e prestare attenzione anche al piu' stupido dei dettagli. Volendo giocare già qui, si potrebbe dire che varrebbe la pena proiettare uno degli ultimi Straub (da "Sicilia" in poi, ad esempio) piu' sulle pareti di uno quei duomi austeri piuttosto che nelle sale e gli hard piu' scarsi, magari girati in un alberghetto in un paio d'ore, su un lenzuolo appeso al vento con un paio di mollette. Questo già sarebbe coerenza...

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