martedì 18 agosto 2009

Moby Dick (41-45)

Torna Ismaele a far sentire la sua voce e ci tiene a dirlo.
Nel coro dei marinai ecco chi ha cominciato a narrarci questa storia. Melville torna a fare il giocatore di rugby ed ecco che spiega un pò chi è davvero Moby dick. Lo fa alla sua maniera: spiegando quanto siano tosti i capodogli e poi svettando sul metafisico.
la gobba bianca del mostro è come una sorta di replica della leggendaria piramide bianca cinese (forse la madre di tutte le piramidi) di cui che spesse volte i cinesi hanno negato l'esistenza. In piu' Moby Dick è ubiquo forse immortale e nella sua vastità ricorda un altro mito: l'isola di Atlantide che affiora e sparisce (mito di cui si è impadronito il TELEFILM LOST) E CHE NON SEGUE LE ROTTE CONOSCIUTE.
Anche Daumal nel monte analogo scrive di queste cose. Insomma molta carne al fuoco (ci siamo anche noi col tema del bianco nel Cuore del cielo) e forse un tema davvero forte: a quale forze della natura ci congiungiamo in matrimonio. Perchè alcune di queste forze sono fuori dal ciclo nascita-morte, limite principale dell'essere umano. Sono forze dunque che non ci fanno percepire la reale bellezza della vita e che portando all'illuminazione prematura hanno come unico traguardo la follia.

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