Il duende oltre che essere un vento è anche un folletto.
Una mia amica argentina mi ha raccontato che quando faceva l'autostop di notte, dei contadini le dicevano di stare attenta ai duende, un pò troppo beffardi.
Quando la sera della prima, c'è stata la lettura di Lorca, si è parlato del duende come qualcosa che ti prende e ti permette di trasformare una canzonetta in qualcosa che sconvolge le persone.
il panico.
Lo shock.
Scoprire che qualche fantasia, che hai cullato da tempo nella tua testa, ti appare di schianto...Buddha che esce dal palazzo e scopre povertà e morte e con questo la sua missione. la storia della sposa decapitata che permette ad Enrica di continuare il suo film su san Nilo. E' vero che quando la sincronicità ti travolge come un vento sono all'opera i coboldi, i folletti che così si divertono?
un pò come Puck in sogno di una notte di mezza estate. Lo spirito è humor. se un saggio non sa essere pagliaccio allora statene lontani.
E che dire di pan, che a mezzo giorno ti ricorda che c'è una donna che ti aspetta, cosce aperte su una poltrona, i suoi seni sotto la maglietta e lei che fantastica su di te e sussurrando nel vento e nel sole parole di desiderio che invitano all'azione...
giovedì 10 aprile 2008
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