"Io mi sforzo di ricondurre il divino che è in me al divino che è nell'Universo"(Plotino).
Partiamo da un'immagine, una fantasia. Una coppia va in un luogo sacro perchè vuole sposarsi. Di fronte a questo luogo sacro, si scopre che questa coppia sono un re e una regina. Questa scoperta fa si che tutti i presenti in quel luogo si scoprino coppie innamorate; si forma un corteo dietro alla coppia regale.
Cominciamo. Quando abbiamo parlato di sincronicità abbiamo parlato di coincidenze fisiche. Nel senso, io faccio una cosa e il mondo mi risponde. Lo vedo fisicamente, succedono fatti. Siamo in piena realtà, come si suol dire. Magari un pò vivace ma ci siamo.
Plotino parla di coincidenza a livello intimo. Un flusso, una presenza che è in me, si bacia con qualcosa che è nel mondo.
E' una cosa un pò più tosta. E' una coincidenza interiore, invisibile. Parliamo di mediazione perchè Plotino si sforza, usa l'io, per ricordarsi che qualcosa presente in lui si collega, si unisce a qualcosa che è nel mondo.
Plotino era uno che diceva che esisteva qualcosa che legava tutte le anime del mondo. Tutte le anime sono unite da qualcosa, "una struttura" invisibile ma reale. Vi è qualcosa in comune. Quando questa unione si manifesta, si scopre, ed è alta, se ne accorgono anche gli altri livelli della realtà.
sabato 10 maggio 2008
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2 commenti:
Sai Graz, ultimamente mi sto rileggendo dei testi su Plotino,
niente è a caso, questo post io non l'avevo mai visto... forse solo ora sono pronta.
Grazie Graz :)
Grazie a te Kulkik...spero che il post ti sia servito o comunque ti abbia stimolato in una direzione adeguata.
Alla prossima
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