Debord nella "società dello spettacolo" parlava della degradazione dall'essere all'avere e dall'avere all'apparire.
Ora come fare cinema in un mondo dove tutti sono fantasmi?
Interviene in nostro aiuto, ancora una volta, il rapporto simbolo- realtà e la necessità di usare la nostra interdipendenza col "TUTTO" (vedi i post sul non scrivere più copioni).
L'arte deve curare...cioè restituire la creatività alle persone stesse. In un mondo in cui tutti sono fantasmi, bisogna fare in modo che i film siano molto documentari (tanto le persone sono già in una messa in scena) e che venga documentato questo ritorno al'essere.
Questa la teoria. Domani si fa un esempio pratico.
giovedì 10 gennaio 2008
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