sabato 15 novembre 2008

Amleto e la Terra Promessa

Amleto potrebbe benissimo essere una tragedia sul coraggio di tuffarsi nella vita...sul dover essere coraggiosi e fare, provare a fare, piuttosto che non fare.
Di solito una persona ha molti dubbi e piuttosto che tastare il terreno, fare un tentativo, ricominciare, ecco che rinuncia.
Questo perchè si crede che la Terra Promessa è come una specie di porto di cui bisogna sapere a priori la mappa.
Eppure il fare è importante è in questo modo che capiamo chi siamo davvero (e in questo modo troviamo la mappa).
Rovine interiori dovute al fatto che leggiamo i testi sacri in modo letterale. Mosè non sapeva ma aveva fiducia nel suo intuito.
L'intuito non gli disse subito tutto. Ancora una volta: non si leggono i tarocchi per prevedere il futuro ma per sapere in che posizione siamo adesso.
Metatron lancia segnali, su quello che è davvero il piano.
Il piano non è preciso...sono abbozzi, spunti, che si devono concretizzare nella materia. In un racconto taoista, un contadino rifiuta di usare delle macchine. va avanti e indietro per il suo orto, un risultato alla volta, senza fretta, alla fine riuscendo a capire pienamente...
Amleto odia un parlare che non ha sostanza...parole che vengono da altri e che non sono state soppesate nella pratica, conosciute DAVVERO.

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