E' raro che su questo blog scriva di complottismo e affini, ma di tanto in tanto, mi permetto il lusso di una discesa negli inferi degli appassionati di questo genere di divertimento, un po' la pornografia dell'esoterismo.
Dunque, oggi un po' tutti sappiamo che il referendum in Gran Bretagna è andato a favore della così detta brexit e in molti, anche qui, cantano vittoria. Il motivo di questo canto è che in molti credono di aver dato una sberla alle banche, ai burocrati, ai massoni e così via.
Non intendo infierire ma neanche indorare la pillola. ragazzi, quando un avvenimento di portata diciamo apocalittica cade di 23, spesso e volentieri è orchestrato dagli illuminati legati alla Golden Dawn. Non è la prima volta che accade e non sarà neanche l'ultima. Non mi va di farvi un elenco lungo così su tutte le volte che un giorno 23 è servito a lanciarvi un segnale, perché qui siamo ai fondamentali del divertimento politico tra sette. Quindi, tanto per favi rilassare un po' tutti, non era la brexit l'obiettivo. Ora non voglio dilungarmi più di tanto sulla cosa, non per chissà quale pericolo, ma per l'estrema ovvietà dell'argomento.
Quindi, se volete fare i complottisti, fatelo con stile e non ragionate in modo robotico, cioè on/off.
venerdì 24 giugno 2016
domenica 19 giugno 2016
Metropolis vs Jung
"Ogni nazione ha un suo carattere particolare. E' un dato curioso che nella letteratura occidentale, nella letteratura francese ed anglosassone, l'archetipo dell'Anima occupa un posto molto importante. Ma non in Germania. Sono rarissime nella letteratura tedesca, le opere in cui l'Anima svolge un ruolo importante."
Così Jung in un'intervista a Richard I. Evans.
in questa circostanza, Jung ricordò che aveva previsto l'ascesa del nazismo, lavorando con i suoi pazienti e osservando con attenzione i materiali che si manifestavano dall'inconscio degli stessi. Hitler in un certo senso trovò terreno fertile in un mondo interiore dove era molto forte l'archetipo dell'eroe ma non quello dell'Anima. Stranamente in Germania questo secondo archetipo non trovava molto posto.
Tuttavia qui si evidenzia un curioso limite del grande esploratore svizzero. Jung asserisce di non trovare materiale sull'Anima nella letteratura tedesca. Eppure negli stessi anni in cui la grande catastrofe cominciava ad essere presagita da sogni di persone comuni, un grande regista, Fritz Lang, austriaco, realizzava un film monumentale, Metropolis. Certo Metropolis non è letteratura ma cinema e per giunta cinema di altissimo livello, ancora oggi. Eppure in questo film del 1927, l'archetipo dell'Anima trova una centralità disarmante, oltre al fatto che lo stesso film lavora anch'esso sui materiali che Jung andava esplorando, e anch'esso, in modo allarmante, lascia presagire quello che stava per accadere. tanto è vero che lo stesso Fritz Lang dovette emigrare, successivamente, negli USA, onde evitare grane con Goebbels e affini.
Aldilà del dato storico, ampiamente sviscerato, resta la circostanza che Lang usò proprio l'archetipo dell'Anima come chiave per aprire il laboratorio alchemico collettivo in cui i sogni di tutta una nazione andavano elaborando il disastro successivo. Ed è strano che Jung, di solito così attento ai materiali popolari si ritrovò a trascurare questo film. Resta dunque un incontro mancato, che forse va in un certo senso provocato adesso, proprio perché le arti possono, ancora oggi, indicarci future disastrose esplosioni dell'inconscio collettivo.
Così Jung in un'intervista a Richard I. Evans.
in questa circostanza, Jung ricordò che aveva previsto l'ascesa del nazismo, lavorando con i suoi pazienti e osservando con attenzione i materiali che si manifestavano dall'inconscio degli stessi. Hitler in un certo senso trovò terreno fertile in un mondo interiore dove era molto forte l'archetipo dell'eroe ma non quello dell'Anima. Stranamente in Germania questo secondo archetipo non trovava molto posto.
Tuttavia qui si evidenzia un curioso limite del grande esploratore svizzero. Jung asserisce di non trovare materiale sull'Anima nella letteratura tedesca. Eppure negli stessi anni in cui la grande catastrofe cominciava ad essere presagita da sogni di persone comuni, un grande regista, Fritz Lang, austriaco, realizzava un film monumentale, Metropolis. Certo Metropolis non è letteratura ma cinema e per giunta cinema di altissimo livello, ancora oggi. Eppure in questo film del 1927, l'archetipo dell'Anima trova una centralità disarmante, oltre al fatto che lo stesso film lavora anch'esso sui materiali che Jung andava esplorando, e anch'esso, in modo allarmante, lascia presagire quello che stava per accadere. tanto è vero che lo stesso Fritz Lang dovette emigrare, successivamente, negli USA, onde evitare grane con Goebbels e affini.
Aldilà del dato storico, ampiamente sviscerato, resta la circostanza che Lang usò proprio l'archetipo dell'Anima come chiave per aprire il laboratorio alchemico collettivo in cui i sogni di tutta una nazione andavano elaborando il disastro successivo. Ed è strano che Jung, di solito così attento ai materiali popolari si ritrovò a trascurare questo film. Resta dunque un incontro mancato, che forse va in un certo senso provocato adesso, proprio perché le arti possono, ancora oggi, indicarci future disastrose esplosioni dell'inconscio collettivo.
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