Andiamo per ordine.
Dopo aver lavorato a "Il cuore del cielo", mi sono accorto che alcune foto possono catturare dei nostri stati d'animo (vabbè...) che sembrano essere comuni a tutti. Nel senso che sembra di fotografare lo stesso viso in più persone. Come se un dio (o un angelo o un demone) in quel momento possedesse la persona. Noi come contenitori, che in alcune emozioni, lasciamo spazio a qualcuno o qualcosa sempre riconoscibile...
nel frattempo ho letto dei testi teatrali di Alejandro Jodorowsky, persona che apprezzo moltissimo in quello che dice e che fa...ieri mi ha molto colpito la lettura del suo zarathustra teatrale. Ho cominciato ad immaginare questa storia, dove un gruppo di teatranti, lavorando proprio a questo testo, entrano in una sorta di casa, dove regnano gli angeli. Una sorta di avamposto per il paradiso. Ma gli angeli non fanno entrare tutti. Perchè loro vedono quello che noi scorgiamo a volte in alcune foto.
Quindi i teatranti devono strapparsi di dosso alcune cose per poter stare in quella casa...fare pace con se stessi...trasformare quello che hanno di terribile, appiccicato sulla loro pelle, in qualcosa di sublime; ma senza fare la guerra. Piuttosto la pace con loro stessi, con quello che davvero sono.
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