Come fare domande con il libro dei mutamenti? Spesso quando mi trovo a parlare di questo aspetto con gli amici che vogliono discutere un aspetto della loro vita usando il libro, magari sanno come si lanciano le monetine e formare gli esagramma, ma lavorano poco sul saper costruire la domanda. Per prima cosa è importante lavorare sul volere. Di solito si protesta dicendo: "Ma io faccio la domanda al libro proprio per sapere che voglio."
Sbagliato.
Chiedetevi cosa volete, poi magari si corregge il tiro usando il libro, ma l'espressione della volontà è importante. Di solito si ha il timore ad esprimerla, perché dichiarando apertamente il proprio volere, ci si accorge che in questo modo l'allontanamento dal solito gruppetto, dal piccolo mondo in cui si vive, comincia a franare. Una volta stabilito cosa si vuole, precisatelo e poi chiedetevi perché volete questa cosa. Non fate confusione, distinguete i due livelli. Il perché ha un altissimo valore, perché vi spinge a scoprire le motivazioni profonde del vostro volere. Imparate dai bambini, che sono capaci di fare centinaia di domande in un giorno. Non abbiate timore delle domande, le domande fanno si che cerchiate di superare i vostri problemi, non è uno starnazzare a vuoto, sperando che qualcuno vi consoli come un'aspirina (l'ultima linea dell'esagramma 61 è molto chiara in questo). Dopo che avete davvero scoperto cosa vi ispira, qual è il motore delle vostre faccende personali, magari vi accorgerete che tanti amici e obiettivi non vanno più bene. Forse è ora di crescere. A quel punto, il come posso è il passo fondamentale per precisare al meglio la vostra domanda. Sul precisare anche qui tanti equivoci. Precisare non è solo voglio un'auto blu o una vacanza a Parigi. E' anche precisare questi livelli, in modo che il falso non sia così presente nella vostra vita.
martedì 20 gennaio 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento