lunedì 9 novembre 2015
elementi di alchimia
Eccovi l'ultima conferenza su alcuni temi alchemici, illustrati in modo semplice, ma efficace. Vi consiglio di seguirla muniti di pennarelli e quadernino come spiegato fin dall'inizio. E poi, ovvio, provare, praticare, sperimentare e...leggere!!
giovedì 12 marzo 2015
Le leggi della sincronicità e la musica
Torno sulla sincronicità, perché ho scovato ultimamente tanti post sull'argomento e quindi ho sentito la necessità di un po' di chiarezza.
La leggi della sincronicità (o risonanza) sono per lo più studiate nel libro dei mutamenti (I Ching)come aveva scoperto Jung tanti anni addietro e sono leggi ben dure, che non cambiano a seconda la civiltà in cui vengono usate o comunque si manifestano. la più semplice di queste, che tutti possono sperimentare è che per avere una buona risonanza, all'inizio, non dovete fare una parodia della meditazione, ma dovete ascoltare tanta musica. Non importa all'inizio quale, l'importante è che sia musica che vi piaccia molto. Shakespeare e Confucio sono stati molto chiari in questo. Non potete essere re dei vostri mondi o comunque persone di fiducia se non ascoltate musica. per capire meglio, tornate indietro a quando eravate adolescenti. Quanta musica ascoltavate, soprattutto nei giorni in cui eravate innamorati? Quante dichiarazioni d'amore vi siete persi, perché non ascoltavate la musica giusta?
La leggi della sincronicità (o risonanza) sono per lo più studiate nel libro dei mutamenti (I Ching)come aveva scoperto Jung tanti anni addietro e sono leggi ben dure, che non cambiano a seconda la civiltà in cui vengono usate o comunque si manifestano. la più semplice di queste, che tutti possono sperimentare è che per avere una buona risonanza, all'inizio, non dovete fare una parodia della meditazione, ma dovete ascoltare tanta musica. Non importa all'inizio quale, l'importante è che sia musica che vi piaccia molto. Shakespeare e Confucio sono stati molto chiari in questo. Non potete essere re dei vostri mondi o comunque persone di fiducia se non ascoltate musica. per capire meglio, tornate indietro a quando eravate adolescenti. Quanta musica ascoltavate, soprattutto nei giorni in cui eravate innamorati? Quante dichiarazioni d'amore vi siete persi, perché non ascoltavate la musica giusta?
lunedì 9 febbraio 2015
Il principio di Pareto e I Ching
Una delle applicazioni più interessanti del libro dei mutamenti (I Ching) è l'estensione del principio di Pareto. per chi non conosce questo principio, rimando alla sterminata biografia che si trova tanto in libreria quanto sulla rete. Qua, riassumendo tale principio, molto applicato in economia e nella gestione delle risorse in un'azienda, dimostra empiricamente che un piccolo numero di fattori (o persone o clienti o risorse) è decisivo in un progetto. E' la famosa applicazione (80/20). La maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. l'esempio più noto è quello che vede il 20% della popolazione detiene l'80% delle ricchezze. I giapponesi hanno molto approfondito questo principio e la cosa non sorprende, visto che il libro dei mutamenti è maestro nel far si che chi lavori con esso, segue il percorso più semplice e meno dispendioso per ottenere un risultato. In tv, maestri dell'applicazione di questo principio, sono la coppia protagonista di" House of cards". In rete si trovano, proprio come previsto da questo principio, più o meno le stesse spiegazioni o applicazioni pratiche. Nel libro dei mutamenti, al contrario, il principio, previsto molti secoli prima, è dispiegato in tutta la sua forza, visto che è inquadrato in un ottica di qualità del tempo (in che momento siamo? Come va applicato questo principio in un momento simile?). In questo modo il principio non è più un semplice schema, ma un'arma da adoperrerare
martedì 20 gennaio 2015
Come fare domande all' I Ching?
Come fare domande con il libro dei mutamenti? Spesso quando mi trovo a parlare di questo aspetto con gli amici che vogliono discutere un aspetto della loro vita usando il libro, magari sanno come si lanciano le monetine e formare gli esagramma, ma lavorano poco sul saper costruire la domanda. Per prima cosa è importante lavorare sul volere. Di solito si protesta dicendo: "Ma io faccio la domanda al libro proprio per sapere che voglio."
Sbagliato.
Chiedetevi cosa volete, poi magari si corregge il tiro usando il libro, ma l'espressione della volontà è importante. Di solito si ha il timore ad esprimerla, perché dichiarando apertamente il proprio volere, ci si accorge che in questo modo l'allontanamento dal solito gruppetto, dal piccolo mondo in cui si vive, comincia a franare. Una volta stabilito cosa si vuole, precisatelo e poi chiedetevi perché volete questa cosa. Non fate confusione, distinguete i due livelli. Il perché ha un altissimo valore, perché vi spinge a scoprire le motivazioni profonde del vostro volere. Imparate dai bambini, che sono capaci di fare centinaia di domande in un giorno. Non abbiate timore delle domande, le domande fanno si che cerchiate di superare i vostri problemi, non è uno starnazzare a vuoto, sperando che qualcuno vi consoli come un'aspirina (l'ultima linea dell'esagramma 61 è molto chiara in questo). Dopo che avete davvero scoperto cosa vi ispira, qual è il motore delle vostre faccende personali, magari vi accorgerete che tanti amici e obiettivi non vanno più bene. Forse è ora di crescere. A quel punto, il come posso è il passo fondamentale per precisare al meglio la vostra domanda. Sul precisare anche qui tanti equivoci. Precisare non è solo voglio un'auto blu o una vacanza a Parigi. E' anche precisare questi livelli, in modo che il falso non sia così presente nella vostra vita.
Sbagliato.
Chiedetevi cosa volete, poi magari si corregge il tiro usando il libro, ma l'espressione della volontà è importante. Di solito si ha il timore ad esprimerla, perché dichiarando apertamente il proprio volere, ci si accorge che in questo modo l'allontanamento dal solito gruppetto, dal piccolo mondo in cui si vive, comincia a franare. Una volta stabilito cosa si vuole, precisatelo e poi chiedetevi perché volete questa cosa. Non fate confusione, distinguete i due livelli. Il perché ha un altissimo valore, perché vi spinge a scoprire le motivazioni profonde del vostro volere. Imparate dai bambini, che sono capaci di fare centinaia di domande in un giorno. Non abbiate timore delle domande, le domande fanno si che cerchiate di superare i vostri problemi, non è uno starnazzare a vuoto, sperando che qualcuno vi consoli come un'aspirina (l'ultima linea dell'esagramma 61 è molto chiara in questo). Dopo che avete davvero scoperto cosa vi ispira, qual è il motore delle vostre faccende personali, magari vi accorgerete che tanti amici e obiettivi non vanno più bene. Forse è ora di crescere. A quel punto, il come posso è il passo fondamentale per precisare al meglio la vostra domanda. Sul precisare anche qui tanti equivoci. Precisare non è solo voglio un'auto blu o una vacanza a Parigi. E' anche precisare questi livelli, in modo che il falso non sia così presente nella vostra vita.
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