venerdì 19 agosto 2011
Un saluto a Raul Ruiz
L'avevo sognato una settimana fa, proprio il 12 notte.
Parlavamo di tempo e memoria.
Ci dicevamo questo, proprio lui che era veloce nel girare e che è morto mentre montava il suo ultimo film, "la notte di fronte", e cioè che ogni cosa che fai deve avere come una sorta di durata minima.
Se questa durata non c'è, la cosa che fai, anche se bellissima verrà perduta negli antri della memoria, custodita per i tempi a venire.
Molto importante in tempi come questi dove tutto deve essere velocissimo, pratico, da risultato immediato.
Infatti oggi in molti non ricordano quello che fanno la settimana dopo e peggio ancora non sognano.
Il sogno viene rifiutato proprio perchè è incomprensibile nell'immediato.
Spesso raul ruiz voleva dire cinema che non si capisce (dimenticando appunto che capire viene dal latino capere, contenere).
Non era vero nulla e invece era un continuo arrendersi a questo gioco col tempo.
Buon viaggio Raul...
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