Una cosa bella dei Vangeli Apocrifi è la storia del loro ritrovamento.Credo che la persona che si sia occupato del nasconderli avesse una grande fiducia in chi sarebbe venuto dopo di lui.
E' questo un grande atto d'amore nei confronti delle storie che curano, sia delle persone destinate a leggere queste storie.
di solito più una storia tocca temi forti, universali, degni di toccare il cuore dell'uomo più sopravvive al tempo.
Anzi, questa qualità della storia è il primo segnale che la morte viene sconfitta. ovviamente questo vuol dire che la storia narrata ha un grande legame con il TUO cuore.
Quando nei post precedenti abbiamo parlato di Atlantide, abbiamo parlato di diluvi. e nelle leggende su questi diluvi si parla sempre di storie che sopravvivono. Pensate a un testo come il Vangelo di Giovanni, che non è negli apocrifi, ma è un altro di questi testi che parla al cuore.
Provate a fare questo esperimento: provate a leggere qualche pagina di questo vangelo prima di andare a dormire, prima di consegnare la vostra coscienza agli altri mondi...anche solo per la notte.
Vedrete dopo qualche giorno di letture l'effetto che fa questo esperimento.
giovedì 30 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
Uno sguardo allo specchio
A un certo punto se vogliamo cambiare dobbiamo cambiare il nostro sguardo. Per prima cosa però bisogna guardarsi allo specchio. Sapere a che punto si è, capire dove bisogna lavorare. Se non si ha il coraggio di dare questa occhiata allora non potremo davvero fare alcunchè di fecondo.
In questo modo capiremo anche le leggi che fino a quel momento ci hanno guidato...
lunedì 27 dicembre 2010
Uroboros e Atlantide
In questa ricerca di Atlantide forse conviene tornare sul simbolo del serpente che si nutre di sè stesso, dell'Uroboros...è un simbolo che trovate anche nel due di denari, cioò in uno degli arcani minori, che abbiamo cominciato a studiare da un pò di tempo. Lo so, qui a volte è tutto molto grande, ogni cosa appena la cominci a vedere improvvisamente si dilata, cresce. Chissà se nella fisica quantistica usano questo principio quando studiano le particelle.
Per quanto riguarda invece l'uomo interiore, possiamo usare questo simbolo per scoprire tutto quello che è passeggero, che è legato ad una sola stagione, a ciò che è stato visto, che ci imprigiona, insomma tutto quello che non fa parte dell'akh, legato a ciò che dura di noi, a ciò che scopriamo essere eterno. cercate l'uroboro e vedete se è presente nei diari, nelle vostre storie, se riesce a spazzar via ciò che sono solo foglie secche.
Per quanto riguarda invece l'uomo interiore, possiamo usare questo simbolo per scoprire tutto quello che è passeggero, che è legato ad una sola stagione, a ciò che è stato visto, che ci imprigiona, insomma tutto quello che non fa parte dell'akh, legato a ciò che dura di noi, a ciò che scopriamo essere eterno. cercate l'uroboro e vedete se è presente nei diari, nelle vostre storie, se riesce a spazzar via ciò che sono solo foglie secche.
mercoledì 15 dicembre 2010
Lo chiamano uomo interiore
Il Vangelo di giovanni e il Libro Egizio per venire alla luce rendono quindi omaggio a questo uomo interiore.
rendere omaggio all'uomo interiore è capire qualcosa aldilà dei sessi e dei secoli. In questo modo anche i diluvi che sono avvenuti aldilà della storia vengono visti.
vengono visti e cominciamo a capire qualcosa che è FUOCO.
Questo fuoco scaturisce dal nostro cuore.
E' lì il centro dell'uomo interiore colui che non è meccanico.
Che non vede gli altri come avversari.
Si domina la piena dei sentimenti e questi sentimenti diventano l'occasione per crescere.
Per far fiorire qualcosa...
Anche nella semplice unione dell'uomo e della donna. Un primo rispecchiarsi che è un primo ri-scoprirsi.
"quello che si vede dell'uomo, non è esattamente l'uomo" (Platone)
rendere omaggio all'uomo interiore è capire qualcosa aldilà dei sessi e dei secoli. In questo modo anche i diluvi che sono avvenuti aldilà della storia vengono visti.
vengono visti e cominciamo a capire qualcosa che è FUOCO.
Questo fuoco scaturisce dal nostro cuore.
E' lì il centro dell'uomo interiore colui che non è meccanico.
Che non vede gli altri come avversari.
Si domina la piena dei sentimenti e questi sentimenti diventano l'occasione per crescere.
Per far fiorire qualcosa...
Anche nella semplice unione dell'uomo e della donna. Un primo rispecchiarsi che è un primo ri-scoprirsi.
"quello che si vede dell'uomo, non è esattamente l'uomo" (Platone)
lunedì 13 dicembre 2010
Vangelo di Giovanni e Atlantide
Se proprio il libro Egizio non lo avete sottomano (ma vi consiglio di provvedere insieme a un buon mazzo dei tarocchi...), almeno procuratevi una copia del Vangelo di Giovanni.
In questo bellissimo testo potete trovare alcuni spunti del libro Egizio per venire alla luce.
In particolare c'è una parola egizia (AKH) che è come scandagliata nel prologo del Vangelo di Giovanni.
Non solo.
Il Vangelo in questione è come una sorta di match tra quella che noi chiamiamo Anima e quella che invece conosciamo come Personalità.
E' in questa sorta di scontro (ma è più giusto dire tentativo da parte della personalità di sopraffare l'Anima) che cominciamo a vedere qualcosa che poi ritroviamo nel Libro Egizio...e nei tarocchi!
Soprattutto in quelli minori, davvero trascurati da chi si avventura in questi mondi.
Provvedete! se no Atlantide resta ancora come un miraggio nel deserto.
In questo bellissimo testo potete trovare alcuni spunti del libro Egizio per venire alla luce.
In particolare c'è una parola egizia (AKH) che è come scandagliata nel prologo del Vangelo di Giovanni.
Non solo.
Il Vangelo in questione è come una sorta di match tra quella che noi chiamiamo Anima e quella che invece conosciamo come Personalità.
E' in questa sorta di scontro (ma è più giusto dire tentativo da parte della personalità di sopraffare l'Anima) che cominciamo a vedere qualcosa che poi ritroviamo nel Libro Egizio...e nei tarocchi!
Soprattutto in quelli minori, davvero trascurati da chi si avventura in questi mondi.
Provvedete! se no Atlantide resta ancora come un miraggio nel deserto.
domenica 12 dicembre 2010
Il libro Egizio dei Morti e Atlantide
Come abbiamo già scritto il Libro Egizio dei Morti è in realtà il libro per venire alla luce.
Un libro, quindi, che interagisce con noi e che ci fa cercare il divino in noi.
Che ci fa esclamare: "Sono Io!".
Figure molto importanti di questo libro sono Iside e Osiride. Iside è un pò la versione Egizia di Inanna, la dea sumera dell'amore e della guerra. Iside e Osiride sono rispettivamente sorella e fratello.
leggenda vuole che siano arrivati dal mare a portare la conoscenza. Già così è un bello spunto.
Furono loro a dare il via alla civilizzazione di questo paese. Facile pensare che siano come dei sopravvissuti a uno di quei diluvi di cui parlava il sacerdote egizio dei dialoghi di Platone.
Davvero importante è cosa significa per noi, leggendo il libro per uscire alla luce, evocare con la lettura di quei brani due figure così belle da studiare. ecco, allora che Atantide diventa qualcosa di molto più vicino...
Un libro, quindi, che interagisce con noi e che ci fa cercare il divino in noi.
Che ci fa esclamare: "Sono Io!".
Figure molto importanti di questo libro sono Iside e Osiride. Iside è un pò la versione Egizia di Inanna, la dea sumera dell'amore e della guerra. Iside e Osiride sono rispettivamente sorella e fratello.
leggenda vuole che siano arrivati dal mare a portare la conoscenza. Già così è un bello spunto.
Furono loro a dare il via alla civilizzazione di questo paese. Facile pensare che siano come dei sopravvissuti a uno di quei diluvi di cui parlava il sacerdote egizio dei dialoghi di Platone.
Davvero importante è cosa significa per noi, leggendo il libro per uscire alla luce, evocare con la lettura di quei brani due figure così belle da studiare. ecco, allora che Atantide diventa qualcosa di molto più vicino...
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