La Killer first draft è una buona prima stesura di una sceneggiatura cinematografica. Di solito le prime stesure servono più che altro a far emergere tema e personaggio e non sono pochi gli attori che si rifiutano di leggerla. Il tema nella sua potenza a mio parere emerge dalla seconda stesura in poi, legata appunto ad un ancora più coinvolgente sviluppo del personaggio. Tuttavia, magari anche solo per cominciare a parlare con gli attori, la prima bozza deve essere efficace.
Primo passo molto importante è non cominciare a scrivere direttamente la sceneggiatura. Qui è molto importante sviluppare la logline in un certo modo. La logline di uno script è il riassuntino in 40 parole di quello che potrebbe la storia nella sua piena efficacia. La logline è come un seme: contiene in potenza tutto. La logline però ha una problematica che sembra esoterica ma non lo è: abbisogna di cuore. E' molto facile che nel sintetizzare la logline si è capito nella testa come sarà la storia. Ma chi scrive non ha ancora toccato il cuore della faccenda. Ed è qui il lavoro da farsi subito: arrivare al cuore della faccenda. Può essere di enorme aiuto, lavorare su una prima immagine del film, magari quella di apertura, che deve essere davvero potente. E poi il finale. Cercate subito di capire attraverso la prima immagine, e la logline come sarà il finale. Non nel dettaglio, ma nella sostanza. Se lo capite nella sostanza, questa non cambierà mai anche dopo anni. Avendo questi tre elementi, potete scrivere scrivere fino a quando il tema comincia ad emergere. E mi dispiace ma vi deve toccare nel profondo. La storia, soprattutto se costruita sul viaggio dell'eroe è profondamente iniziatica, risuona in chi scrive e in chi vede il film. Quindi deve toccare l'animo di chi scrive. Quando questo sarà successo, lavorate di brutto sulle prime dieci pagine dello script. Fatele toste. Dopodichè finalmente sarà arrivato il momento di scrivere la bozza, solo che avrete in mano la chiave per farla davvero buona, killer, insomma.
lunedì 24 settembre 2018
martedì 3 aprile 2018
I Ching e Matrix
Se c'è un sistema che ben spiega Matrix (proprio il film) quello sicuramente è proprio I Ching, in una vertigine di connessioni e coincidenze davvero stimolante. Per i saggi che lavoravano su questo testo antichissimo, l'universo è retto da una mente cibernetica e ogni qualvolta la nostra psiche sta per decidere o fare qualcosa, subito si connette ad una potente rete di connessioni che sono ovunque (non solo gli umani ma anche le piante o i fulmini o gli animali, TUTTO insomma). Uno dei libri, "scritti" da I Ching è come ben sapete, La svastica sul sole di Philip K Dick, dove si narra di un universo ucronico in cui i nazisti hanno vinto la guerra e solo alla fine si scopre che questo universo è un illusione, su cui proprio I Ching mette in guardia. I nostri computer sono retti da un sistema binario, basato sulle scoperte fatte da Leibniz proprio studiando I Ching. E se nel prossimo futuro vogliamo davvero trovare il modo di realizzare computer quantistici, va studiato il modo in cui le linee mutanti di un esagramma ne generano un altro. In più I Ching è studiato sia dai "ribelli" taoisti (anche se il primo imperatore della Cina taoista lo era profondamente) che dai "governativi" confuciani. Detto questo, vi vengono in mente altri spunti?
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